‘Ndrangheta/Spari contro casa priore,sospesa processione pasquale


Vibo Valentia, 5 apr. (Apcom)
– Colpi di arma da fuoco sparati a scopo intimidatorio contro il cancello dell’abitazione del priore della confraternita che organizza il rito pasquale a Sant’Onofrio, in provincia di Vibo Valentia. L’intimidazione è stata compiuta sabato sera ai danni del presule della confraternita del Santissimo Rosario, Michele Virdò, probabilmente per la decisione di escludere dalla tradizionale processione pasquale pregiudicati ed affiliati alla n’drangheta.

A Sant’Onofrio in provincia di Vibo Valentia, così come emerso da numerose inchieste giudiziarie, infatti, pregiudicati e affiliati alla `ndrangheta erano soliti portare a spalla una delle statue raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni come segno di visibilità e di forza nei confronti della cittadinanza nella tradizionale ‘Affruntata’, manifestazione pasquale durante la quale le tre statue trasportate a spalla simboleggiano l’incontro dopo la resurrezione di Cristo.

Ma quest’anno su invito del vescovo che nei mesi scorsi aveva chiesto un maggiore controllo inviando una direttiva a tutte le parrocchie della Diocesi invitandole ad una maggiore prudenza nella scelta dei figuranti, qualcosa è cambiato. Così gli esclusi hanno pensato bene di vendicarsi, sparando a scopo intimidatorio contro il cancello dell’abitazione del priore della confraternita che organizza il rito alcuni colpi di arma da fuoco. In seguito all’intimidazione, il parroco, sentito il vescovo monsignor Luigi Renzo, e d’accordo con i carabinieri, ha deciso di sospendere la manifestazione che potrebbe svolgersi domenica prossima. Una delle ipotesi su cui stanno lavorando i carabinieri è che l’esclusione dalla manifestazione possa avere spinto qualcuno a reagire, sparando contro il cancello del priore della Confraternita che organizza l”Affruntata’.

Il comune di Sant’Onofrio è stato sciolto nell’aprile del 2009 per infiltrazioni mafiose ed è in atto il commissariamento deciso dal ministero dell’Interno. Un mese fa, la guardia di finanza ha sequestrato beni per 4,5 milioni di euro ad uno dei presunti elementi di spicco della cosca Bonavota, una delle cpiù potenti del vibonese che nei negli ultimi periodi è stata quasi decapitata da diverse operazioni da parte delle forze dell’ordine, che si sono concluse con numerosi arresti.

Fmc/Rcc

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