– Una poltrona per cinque. Anche se sarà tutt’altro che un “posto sicuro”, perché questa volta il centrodestra dovrà faticare per riconquistare Palazzo Estense. Passata l’Epifania, mancano ormai pochi giorni per trovare finalmente la quadra nella coalizione su chi sarà il candidato sindaco che tenterà di essere il successore di. La rosa di nomi papabili, che nelle scorse settimane era ancora molto ampia, si è ridotta ormai a cinque: il civico, l’assessore alla Polizia Locale (Lega Nord), il segretario provinciale leghista , l’assessore regionale (Lega) e il consigliere regionale di Forza Italia. La partita è tutt’ora aperta. E gli ostacoli da superare per arrivare a un candidato condiviso sono molteplici. Innanzitutto ad oggi non esiste una vera e propria coalizione.
C’è una maggioranza uscente di centrodestra unita sui banchi del consiglio comunale (con l’eccezione di Ncd, spedito all’opposizione a fine 2014), ma divisa all’esterno. La Lega Nord ha stretto il “Patto per Varese” con Fratelli d’Italia e Movimento Libero (anche quest’ultimo all’opposizione in consiglio comunale), mentre nessun accordo formale è stato firmato con Forza Italia e con la lista dei Bavaresi. Questi ultimi supportano il civico Malerba, i forzisti hanno la forte candidatura di Marsico.
La Lega è il partito maggiormente diviso al proprio interno. Ad una parte, che fa riferimento al governatore, andrebbe bene puntare sulla candidatura di Malerba. La sezione varesina, guidata dal segretario cittadino , vicino a Matteo Salvini, sta vagliando la possibilità di lanciare in campo un uomo o una donna della Lega: appunto Bianchi, Piatti e Brianza. La candidatura di quest’ultima sarebbe “rivoluzionaria” per il centrodestra, che metterebbe in campo un’aspirante sindaca, proprio mentre nel centrosinistra ci sono ancora polemiche sul fatto che alle primarie non abbia concorso nemmeno una donna. Tuttavia, la diretta interessata, da poco nominata assessore regionale dopo aver ricoperto il ruolo di consigliere dal 2013, avrebbe declinato l’offerta. Tuttavia, c’è già il precedente di Attilio Fontana, che nel 2006 dovette abbandonare la carica di presidente del consiglio regionale per candidarsi a sindaco. Lo stesso ragionamento vale per Marsico, nel caso Forza Italia riuscisse a convincere il Carroccio ad appoggiare un candidato politico, ma non leghista.
Le scelte invece interne al partito di Salvini, oltre a Brianza, vedono l’assessore Piatti e il segretario provinciale Bianchi. Per quest’ultimo ci sarebbe il problema di doversi dimettere dalla carica di sindaco di Morazzone. Un chiarimento sulla situazione si avrà forse già alla fine di questa settimana. Nei prossimi giorni è previsto un incontro di vertice nella Lega, dal quale potrebbe uscire la decisione definitiva. Difficile dire adesso chi abbia maggiori chance. Il prossimo passo sarà infatti vedere se la Lega riuscirà in tempi brevi a trovare la quadra su un nome, mettendo d’accordo vertici e sezione. Dopodiché si aprirà la fase delle discussioni con gli alleati. Il tempo stringe perché il centrosinistra, passate le feste, entrerà nel pieno della campagna elettorale, con la candidatura di . E gli altri candidati sindaci, (Movimento 5 Stelle), (Lista Varese Civica), e (Fronte nazionale per l’Italia e Riva Destra) sono già in campo.