Le si riconosce dal rombo corposo, le Alfa Romeo. E in quel rombo c’è anche la voce di Luca Miraglia.
Il ragazzo scomparso tre anni fa all’età di 21 anni, ma presente più che mai nel quarto raduno-memorial di Alfa Romeo che si è svolto ieri per iniziativa dei genitori Daniela Regis e Luciano Miraglia.
Luca era un meccanico e un vero e proprio cultore delle Alfa Romeo, tanto che il suo soprannome “Biuke” era noto nelle officine da qui alla Sicilia.
«Luca era uno di quelli che, se incontrava un’Alfa Romeo, si fermava e le metteva sul tergicristallo un bigliettino con scritto “ho anch’io un’Alfa, chiamami”» racconta Vincenzo Salpietro. Idem se Biuke vedeva un’Alfa mentre andava in auto: cominciava a suonarle il clacson, fino a che il conducente non accostava. Spesso da quegli incontri nascevano amicizie sincere.
«Noi ci siamo conosciuti sui tornanti della Grantola proprio mentre affrontavamo quella strada con le nostre Alfa – ricostruisce Valerio Lo Russo – Lì siamo diventati ottimi amici. Perché Luca era la voglia di vivere in persona. Riusciva a coinvolgere le persone. Era uno di quelli che potevi chiamare anche nel cuore della notte e veniva a darti una mano, ovunque fosse».
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