Il signor Giannino Gallazzi è un tifoso storico della Pro Patria, uno di quelli che l’hanno vista grande, grande davvero. E che non l’hanno mai lasciata.
50-60 anni, forse di più. Nemmeno me lo ricordo.
Pro Patria-Torino.
Sì, quello della tragedia di Superga. Eh ma che squadra che era quella lì, grandi giocatori.
Hanno vinto loro, non ricordo come, ormai sono vecchio. Però la Pro la seguo ancora.
La serie A, negli anni ’50. Giocavamo allo stadio Comunale, lo Speroni lo hanno consacrato dopo, io ci andavo in bicicletta. Non c’erano le macchine, ma erano anni strepitosi, ne abbiamo fatti 12 in serie A, 5 in serie B, poi abbiamo cominciato a retrocedere.
Un tifoso deve seguire la sua squadra anche se perde, se no che tifoso è?
Certo! La maglia biancoblù penetra nella pelle, ti entra nelle vene, come il primo amore: non lo scordi mai.
Antoniotti. Eh ma giocava forte eh! (Lelio Antoniotti, alla Pro Patria dal 1946 al 1951, attaccante. 119 presenze e 48 gol con la maglia biancoblù).
L’ultima retrocessione, scandalosa. Dobbiamo ringraziare chi ha fatto i suoi interessi. Ma non mi faccia parlare di cose brutte per favore.
La società adesso è a posto, la troupe è da serie B altro che serie D. Ma sa, il calcio purtroppo è cambiato, non si può paragonare: prima era troppo bello, si vedevano giocatori che saltavano l’uomo, facevano i dribbling. Pensi che Frossi giocava con gli occhiali e non li ha mai rotti.
Non mi piace fare critiche. Lasciamolo lavorare a modo suo. Non sta giocando male, ha cambiato modulo e spostato i giocatori.
Sulla squadra nulla da dire, gioca bene, ma non può non vincere con la qualità del girone. Al di fuori delle prime 5 non c’è nulla.
Certo, le guardo tutte le partite, anche in trasferta. Il Monza giocava sul suo campo tranquillo, noi eravamo su un altro campo. Di chi la colpa? Il mio mestiere è fare il tifoso…
Il campionato non è mica finito: ora arriva la primavera, tutti gli scudetti del mondo si vincono in primavera. Domenica il Monza potrebbe anche perdere e noi la squadra per la rimonta ce l’abbiamo.
Conta il settore giovanile, guardi l’Atalanta che ha fatto il centro Bortolotti. Nella Pro Patria c’erano dei giocatori che non sto a raccontarle, oggi però portare un ragazzo di Busto a giocare a Busto dicono che non è buono. Lo sa i tifosi sono brontoloni, ma solo perché sono troppo attaccati alla maglia.