Nella sua Gallarate l’ultimo commosso saluto a Giuseppe De Bernardi Martignoni

Un addio commosso a Gallarate: oltre mille persone, tra cittadini e autorità, rendono omaggio al consigliere regionale, ricordato per la sua passione politica e la sua grande umanità.

Oltre un migliaio di persone si sono riunite venerdì pomeriggio, 6 settembre, per dare l’ultimo saluto a Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere regionale ed ex presidente del Consiglio comunale di Gallarate, scomparso martedì all’età di 63 anni a causa di una lunga malattia.

Le Istituzioni e la “Gente Comune”

Ad accogliere il feretro di “Beppe” erano presenti i colleghi tassisti, accompagnati dalle loro auto bianche. Sul sagrato della Basilica di Gallarate, gremita già dal primo pomeriggio, si sono riuniti parenti, amici, esponenti delle forze dell’ordine e della politica, con figure di rilievo sia a livello locale che nazionale, come il presidente del Senato Ignazio La Russa, accolto dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Ma soprattutto erano presenti i cittadini,

«la gente comune per cui lui ha sempre fatto tanto», come ha sottolineato il fratello Vittorio. Molti ricordano non solo il politico, ma soprattutto l’uomo dal «gran cuore» e dal carattere «unico e scanzonato», che ha conquistato affetto e rispetto da tutti. «Mancherai a tutti noi» è stato il pensiero comune. L’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ha ricordato: «Hai sempre concepito la politica e la vita come servizio. Il tuo modo semplice di approcciarti anche alle cose più complesse ti ha reso l’amico di tutti». Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, ha aggiunto: «Hai lottato e sofferto con dignità e onore, come hai sempre fatto nella vita, ed è con i massimi onori che la città di Gallarate ti saluta».

Il Ricordo dei Figli

Commovente è stato anche il ricordo dei figli, Giulia e Paolo. Paolo ha voluto sottolineare: «Hai lottato fino alla fine. La politica era la tua grande passione, e l’hai sempre vissuta anteponendo il bene comune agli interessi personali. Mi hai insegnato l’importanza dell’altruismo e dell’autenticità». Giulia ha ricordato momenti preziosi della vita familiare: «Papà, quando chiudo gli occhi, torno a una calda sera d’estate a Pescara, sotto il cielo stellato. Camminavamo lungo il mare, e tu ci parlavi con la tua inconfondibile ironia. Questi frammenti di memoria sono per me indelebili e disegnano i contorni della tua anima».