Laboratori di cucina e ristorazione, ma anche attività ricreative, per ragazzi con sindrome di down e malati di Parkinson: questo il progetto che sta per diventare realtà nello stabile confiscato alla mafia in via Brunelleschi.
Proprio oggi è stata indetta la gara d’appalto per i lavori di adeguamento dell’ex pizzeria, acquisita dal Comune nel giugno 2012, grazie al progetto presentato dal gruppo “Più di 21”, che riunisce famiglie con figli portatori della nota disabilità genetica, e dall’Associazione Parkinson Insubria (Aspi), che offre sostegno ai malati e ai familiari. A loro sarà affidato in comodato d’uso gratuito, per cinque anni, l’immobile sequestrato alla criminalità organizzata e la cui ristrutturazione sarà finanziata con un fondo di 100mila euro ottenuto dalla Regione, che «ha dimostrato di essere efficiente», ha spiegato il sindaco Nicola Poliseno, presentando oggi il progetto in via Brunelleschi. Con lui il vice Osvaldo Coghi, l’assessore ai Servizi sociali Anna Lodrini e i rappresentanti delle due associazioni.
I lavori, che saranno appaltati a fine novembre, dureranno 50 giorni: nei primi mesi del 2014 la struttura sarà quindi operativa. «L’Agenzia del demanio, che ci ha consegnato lo stabile, attribuisce grande valore a questo progetto, in cui crediamo molto», ha sottolineato il primo cittadino. Una ventina di giovani down che hanno concluso il percorso dei club per lo sviluppo dell’autonomia, proposti da “Più di 21”, avranno così l’opportunità di mettere in atto le proprie abilità,
applicandole al settore culinario e della ristorazione. Grazie ad attività di formazione, che l’associazione intende promuovere coinvolgendo le scuole alberghiere, i ragazzi potranno svolgere un servizio sia in occasione di eventi organizzati sul territorio sia a favore dei parkinsoniani, che si ritroveranno nella stessa sede. Come ha osservato Antonella Cibin, responsabile di “Più di 21”, «i nostri figli desiderano volare con le proprie ali: danno molto se si affidano loro delle responsabilità». Giulia Quaglini, presidente dell’Aspi, ha richiamato il valore della «coesione fra associazioni: occorre sviluppare una cultura sociale che manca».Il piano di ristrutturazione prevede la rimozione dell’amianto dal tetto, il rinnovo degli impianti e la riorganizzazione di alcuni spazi, mentre la sala ristorante è già quasi pronta.
© riproduzione riservata