«Nessun limite all’ospedale. Datemi tutte le vostre idee»

Il governatore Roberto Maroni a Gallarate. La promessa: «Voglio un progetto ambizioso. Anche per le aree che saranno dismesse»

«Ospedale unico? È un nuovo ospedale. Voglio un progetto ambizioso, anche per le aree dell’attuale ospedale». Il governatore fa tappa a Gallarate e lancia la sfida: «Datemi idee e proposte». E sul mantenimento di un presidio sanitario nell’attuale sede: «Solo se serve davvero».

Pomeriggio gallaratese per il presidente di Regione Lombardia. Atteso alle tre, Maroni arriva con qualche minuto di anticipo e, dopo le foto di rito e l’incontro con il “local hero” , entra in sala giunta per il confronto con il sindaco Andrea Cassani e gli assessori. Vertice blindato, con gli agenti di polizia locale a fare filtro nell’atrio. Dopo un’oretta, entrano anche i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione (c’è anche l’ex sindaco Edoardo Guenzani) e, infine la conferenza stampa, alla quale si presenta anche la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle .

«Abbiamo fatto il punto sulle questioni che riguardano la città di Gallarate – fa sapere Maroni – interventi sulla viabilità, sulle strutture, sulle scuole, oltre che sul nuovo ospedale. Valutazioni che servono per capire quali interventi fare e come farli. Ci sono sul tavolo tante idee e proposte, le valuteremo». Al centro dell’attenzione, il progetto dell’ospedale unico, che verrà realizzato a Busto Arsizio, e il futuro del Sant’Antonio Abate di Gallarate. «Non sarà l’ospedale unico,

sarà l’ospedale nuovo – chiarisce il governatore – Voglio che sia un’eccellenza tra le eccellenze della Lombardia, qualcosa che ancora non c’è. Vogliamo investire, sapendo che Milano e Lombardia si candidano a punto di riferimento in Europa per la ricerca sanitaria, con lo Human Technopole nell’area Expo per la ricerca e con la Città della Salute nell’area ex Falck per l’oncologia. Se poi riusciremo anche a portare a Milano l’Agenzia europea del farmaco, tutto questo sviluppo verso la ricerca coinvolgerà anche le nuove strutture ospedaliere (oltre a Busto-Gallarate anche il nuovo ospedale che fonderà San Paolo e San Carlo a Milano, ndr), che dovranno essere fatte per diventare gli ospedali del futuro. Stiamo lavorando per questa operazione straordinariamente importante». Maroni invita a volare alto: «L’ospedale nuovo non è fatto per risparmiare ma per investire sulla sanità del futuro. Voglio un progetto ambizioso, che adesso non sia condizionato dalle risorse necessarie. Il progetto ora è cosa fare qui perché sia l’ospedale del futuro, poi faremo il piano finanziario e troveremo le risorse».

Discorso che vale anche per i due attuali ospedali: «Ho detto al sindaco e alla giunta – spiega Maroni – di valutare un progetto ambizioso per vedere cosa farci su queste aree. Prima di tutto dev’essere l’amministrazione, consultando i cittadini, a dire se serve mantenere un piccolo presidio sanitario nell’attuale struttura, oppure se fare altro. Siamo nella fase creativa, di brainstorming, l’ultimo dei problemi sono le risorse».

Il modello, per la riconversione del Sant’Antonio Abate, è l’accordo di programma tra Regione e Comune di Varese per piazza Repubblica: «In quel caso è previsto anche l’intervento di privati. Ma non è detto sia così: prima voglio capire qual è il progetto, poi valuteremo come perseguirlo. L’obiettivo è realizzare qualcosa che sia utile per i cittadini e la città di Gallarate, senza limiti e senza nemmeno vincoli di bilancio in questa fase». Anche perché il governatore esclude che la campagna elettorale, tra dieci mesi, possa rappresentare un ostacolo: «Non mi interessa – afferma Maroni – non ho ansia da prestazione, anche perché di mandati posso farne due… Abbiamo già scelto l’area, sull’area dell’attuale ospedale ho chiesto idee e proposte, le valuteremo. Facciamo le cose per bene, senza avere ansia per le risorse e i tempi». Rassicurazioni invece sulla qualità del servizio negli attuali ospedali: «La riorganizzazione in corso non c’entra con il nuovo ospedale». Dopo più di due ore a palazzo Borghi, salta la visita a palazzo Minoletti, ma Maroni promette di tornare.