Buone notizie sul futuro dei Centri per l’Impiego di Laveno Mombello e Tradate, gestiti dalla provincia di Varese. Su entrambe le strutture erano sempre più insistenti le voci di un’imminente chiusura per ragioni di sostenibilità economica; un’eventualità esclusa dalla stessa Villa Recalcati, che anzi vuole rilanciare questo tipo di servizio così prezioso visto il perdurare della crisi e la mancanza di lavoro sul nostro territorio.
Proprio nei giorni scorsi, nella sede della Provincia, si sono tenuti un paio di incontri per fare il punto della situazione sul futuro di questi due centri; riunioni alle quali erano presenti alcuni sindaci e amministratori comunali dei Comuni interessati, volute dal consigliere provinciale Marco Magrini, che è anche sindaco di Cassano Valcuvia. «Abbiamo ascoltato e raccolto la preoccupazione degli amministratori riguardo al futuro dei Cpi di Laveno e Tradate – dichiara Magrini – gli incontri sono stati l’occasione per chiarire che la Provincia di Varese non ha in programma la chiusura e la nostra volontà è quella di trovare soluzioni concrete, affinché questo importante servizio possa continuare a essere erogato».
A questo proposito, il consigliere provinciale ha messo sul tavolo una serie di ipotesi di riorganizzazione dei servizi, al fine di ottimizzare le risorse disponibili e continuare a garantire una presenza qualificata e integrata sul territorio. «Il primo segnale importante, colto anche dagli amministratori, è che la Provincia di Varese non solo ha ben presenti le problematiche, ma sta lavorando per risolverle come del resto ha sempre sostenuto anche il presidente Vincenzi – prosegue Magrini – la soluzione non può essere certo la chiusura dei Cpi di Laveno e Tradate».
Come garantire la sopravvivenza e il buon funzionamento delle due strutture? Rete è la parola chiave del progetto che ha in mente Villa Recalcati. «Occorre allargare la prospettiva – spiega Magrini – con l’obiettivo di costruire una rete che preveda il coinvolgimento, oltre che della Provincia, anche di Comuni, soggetti privati accreditati, degli uffici già presenti nei Piani di zona quali quelli dell’Informagiovani e Informalavoro, realtà troppo spesso non valorizzate rispetto all’importante ruolo che già svolgono e che potrebbero integrarsi al meglio in questa prospettiva».
In questa rete, come ricorda lo stesso consigliere provinciale «non può certo mancare Regione Lombardia con cui apriremo un confronto costruttivo per individuare soluzioni».
Soddisfatto dell’esito degli incontri il sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin, che per primo, numeri alla mano, aveva sollevato pubblicamente il problema della chiusura del Cpi di Laveno, che eroga un servizio indispensabile per tutto il Nord del Varesotto. «Dopo un atteggiamento di chiusura ora è importante che se ne discuta – afferma il sindaco – il Cpi di Laveno svolge un ruolo essenziale in una situazione di difficoltà lavorativa come quella che il nostro territorio sta vivendo». Fondamentale il prossimo passaggio in Regione. «Ci sarà anche una prossima riunione dei sindaci per dare concretezza al progetto della rete che sembra essere la strada giusta» conclude Ballardin.