Maga nell’orbita della Triennale: l’idea del candidato sindaco del centrodestra Andrea Cassani per dare un futuro al museo di arte moderna di via De Magri. «Nessuno vuole chiudere il Maga, ma ha dei costi che il Comune di Gallarate non può permettersi» spiega Cassani, che ieri ha accolto a Gallarate l’assessore alla cultura di Regione Lombardia Cristina Cappellini per una visita al Museo.
Costi elevati
Accompagnata dalla direttrice Emma Zanella e dal presidente della Fondazione Giacomo Buonanno, la delegazione con l’assessore regionale e il candidato sindaco leghista (accompagnato anche dai capolista della Lega Nord Andrea Zibetti e di Forza Italia Moreno Carù, oltre che dall’ex assessore forzista alla cultura dell’era Mucci, Isabella Peroni) ha visitato le mostre attualmente in corso, quella di Ugo La Pietra e quella del Premio Nazionale Arti Visive di Gallarate, “Urban Mining – Rigenerazioni Urbane”, rimanendo colpita in particolare dalla video-installazione di Marzia Migliora sulle fabbriche dismesse lungo il torrente Arno.
«Per il Maga, la Regione si è sempre impegnata, sostenendo gli interventi di recupero dopo l’incendio, e con tutte le problematiche che sono già state oggetto di discussione – le parole dell’assessore Cristina Cappellini – la considero una realtà culturale importante, ma sappiamo che ha dei costi di gestione che sono difficili da sostenere da parte di un’amministrazione locale, che vive, come tutte, tempi difficili per via delle ristrettezze di bilancio. Regione Lombardia, da questo punto di vista, non può sostituirsi alla mancanza di risorse dei Comuni, delle Province sempre più svuotate e del tessuto economico de territorio».
Soluzioni alternative
Fatta questa premessa, che fa il paio con le parole espresse nei giorni scorsi dal governatore Roberto Maroni («per il Maga abbiamo fatto anche più di quanto normalmente la Regione fa»), l’assessore regionale ribadisce il suo «impegno a trovare soluzioni e a ragionare sul futuro, su nuovi modelli di gestione». Quali? Un’idea ce l’ha il candidato sindaco Andrea Cassani, che con l’assessore Cappellini esplora un caso analogo, quello del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, “salvato” all’inizio del 2016 grazie all’ingresso della Triennale di Milano nella Fondazione del Museo: «In questo modo, anche il Museo di Cinisello potrà avere accesso ai finanziamenti in arrivo dal Ministero dei Beni Culturali». Situazione, appunto, analoga a quella del Maga di Gallarate. «Cinisello ha demandato la governance alla Triennale. È un’ipotesi, non è detto che un’operazione simile sul Maga possa interessare alla Triennale».
La parola “rilancio” non la usa, preferendo verbi come «promuovere e rivalutare», ma Andrea Cassani ci tiene a chiarire, smentendo certe voci che vengono fatte circolare: «Nessuno qui vuole chiudere il Maga, ma ha dei costi elevati. Occorre aprirlo ad apporti esterni, per dare la facoltà di investire, cosa che l’attuale statuto non permette, e inserirlo in un network regionale». n