«Nicolò ama confrontarsi con i migliori. E per Peaty c’è rispetto, ma non paura»

Marco Pedoja, coach di Martinenghi, verso l’obiettivo mondiale: «Ho scritto il tempo che farà a Budapest...»

Nicolò Martinenghi è già qualcosa di più di una semplice stella nascente nell’orbita mondiale del nuoto. L’attenzione cresce, i tempi migliorano e anche gli avversari più tosti, in vasca, ormai lo considerano una vera insidia, un uomo da battere.

Ciò che sorprende più di ogni altra cosa è la mentalità vincente di Nicolò, la sua capacità di prendere ogni record, ogni risultato come un passo avanti verso un traguardo più importante, quindi non come un punto di arrivo. Tutto è un passaggio, sono tutte tappe verso la meta. A margine degli europei juniores di Netanya, in Israele, abbiamo contattato il suo allenatore Marco Pedoja, che con noi fa il punto sugli ultimi risultati di Martinenghi e fissa lo sguardo verso il prossimo appuntamento, i Mondiali di Budapest, che arriveranno tra tre settimane.

Sono state due tappe molto positive, sia il Settecolli che l’Europeo Junior. Ci aspettavamo entrambi qualche decimo di più, visto che ci stiamo avvicinando al Mondiale ed eravamo nella fase di scarico. In questo caso la competizione e la maglia della nazionale hanno giocato un ruolo importante e hanno permesso a Nicolò di dare qualcosa in più rispetto all’allenamento. Sono infatti arrivati tempi importanti come il record italiano. La forma è venuta fuori specialmente domenica, nell’ultimo giorno, nonostante le fatiche delle gare precedenti.

No, credo che non siano giorni complessi da gestire. Nicolò è molto tranquillo, come sempre. Forse gli ultimi giorni prima delle gare saranno sì un po’ più tesi, ma abbiamo tutti la consapevolezza di aver lavorato bene. Ora è anche finita la scuola, non ha più alcun pensiero per la testa e potrà fare il nuotatore a tempo pieno per i prossimi due mesi.

Faremo ancora qualche giorno di allenamento poi molleremo un po’ la presa lavorando di scarico. Diminuiremo i chilometri in vasca cercando di non sovraccaricare i muscoli di lavoro, cercando però di mantenere sempre la memoria muscolare. Sarà un lavoro leggero, di stimolo, anche perché il suo Mondiale inizierà subito il 23 quindi dovrà essere pronto per i primi giorni di manifestazione.

Sarebbe dovuto andare un po’ peggio il Settecolli, come effettivamente è stato, però le sue prestazioni a Roma hanno sorpreso. Non credevo andasse così forte. Ha preso la sfida con Adam Peaty come uno stimolo, come una possibilità per crescere, e così è stato. Ha retto bene il duello, perché gli piace gareggiare, gli piace il testa a testa, vuole sfidarsi con i migliori più che vincere adesso.


Come detto, è stato uno stimolo importante per lui. Peaty è sicuramente superiore e non ci sono dubbi, ed in quel periodo era anche in un momento di carico di lavoro. Penso ci vogliano ancora due stagioni per potersela giocare con lui, però al Settecolli Nicolò ha tenuto testa molto bene. C’è rispetto ma non paura nei confronti di Peaty.


Non ha esultato dopo il record italiano, semplicemente perché nella sua testa questi sono tutti passaggi in vista di un obiettivo più grande che sono i Mondiali. Se dovesse esultare quest’anno è per un obiettivo cronometrico oppure un grande risultato a Budapest.

Io ho scritto il tempo che secondo me farà sui 100 rana in una busta, che Nicolò aprirà dopo il Mondiale. L’ho scritto ad ottobre, vedremo.