– Il motivo? «Il Comune non ha erogato i rimborsi» dicono gli organizzatori. Ma l’assessore alla cultura afferma che il problema presto sarà risorto.
A portare attenzione sulla problematica è l’organizzatrice dei concerti alla chiesa di Loreto, , che con un post su Facebook ha scritto: «comunichiamo al pubblico che i concerti previsti per la stagione autunnale non si sono potuti realizzare, al momento, poiché non abbiamo ricevuto ancora il regolare rimborso che l’amministrazione comunale ci doveva erogare. Negli anni precedenti erano stati corrisposti regolarmente nel mese di febbraio».
Si tratta di un compenso modesto, di qualche centinaio di euro, che avrebbe consentito agli organizzatori di sostenere parte dei costi della diciannovesima rassegna di musica e poesia. La manifestazione è possibile perchè le spese vengono coperte anche grazie alla generosità dei privati. Gli artisti, inoltre, si mettono a disposizione praticamente gratis e questo nonostante intervengano musicisti che suonano alla Scala e in altri teatri prestigiosi.
La rassegna ha sempre registrato il tutto esaurito sia per la qualità degli incontri proposti, sia per la possibilità offerta al pubblico di visitare la chiesa di Loreto che è un sito di importante valore storico artistico, ricco di pregevoli affreschi anche di Bernardino Luini. La chiesa – che si trova nei pressi di Gazzada Schianno – è infatti un vero e proprio gioiello che pochi conoscono perché viene aperto solo per questa rassegna musicale e per la messa della domenica mattina alle 8.30, appuntamento quest’ultimo che forse però verrà a meno.
Sulla questione dei contributi mancati interviene l’assessore Cecchi: «Si tratta di vedere lo stato di avanzamento di quello che stanno facendo gli uffici – spiega Cecchi, che assicura: – i contributi arriveranno di sicuro».
Sarà possibile proporre una manifestazione più avanti? «La speranza adesso è quella di riuscire a organizzare la rassegna in primavera – conclude Corrà – L’obiettivo è di riuscire a fare almeno otto concerti dei dodici previsti, quattro adesso e quattro in primavera. Dodici non riusciremo più a proporli, un peccato per la cultura varesina e per il pubblico che è sempre stato affezionato e numeroso».
L’importante è non perdersi d’animo e non far saltare la diciannovesima edizione della rassegna: il pericolo, altrimenti, sarebbe perdere la continuità dell’iniziativa. E quando le cose si interrompono è difficile farle ripartire.