– Niente moschea a Gallarate. Lo ha deciso la Regione Lombardia: potranno sorgere solo luoghi di culto di confessioni riconosciute dallo Stato. L’iniziativa è del gruppo consigliare della Lega Nord, ma finisce per risolvere un problema alla giunta di centrosinistra.
Intanto la norma, approvata giovedì dalla commissione Territorio del Pirellone e attesa in aula per il voto finale la prossima settimana. Inizialmente si parlava di obbligo di referendum consultivo per autorizzare la costruzione di un luogo di culto.
Ma la proposta è stata modificata e ora vieta spazi per la preghiera di religioni che non abbiano stretto un accordo con lo Stato. Oltre ai cattolici, intese di questo tipo le hanno firmate luterani, valdesi, evangelici, avventisti, induisti e buddisti. All’appello mancano praticamente soltanto gli islamici.
Per questo la moschea, della quale si è discusso molto nelle ultime settimane in città, non potrà essere costruita. Il provvedimento fa discutere, con il Movimento5Stelle che in commissione lo ha definito «incostituzionale»,
come sottolinea il portavoce M5S .
A Gallarate l’assessore all’Urbanistica fa capire di essere d’accordo, ma rifiuta ogni commento sul piano politico prima del voto dell’aula di Palazzo Lombardia. Sul piano tecnico dice che la variante al piano di governo del territorio non potrà che recepire la norma.Ad esempio aumentando la proporzione tra i parcheggi da mettere a disposizione e le dimensioni del luogo di culto. I Due Galli hanno chiesto che i posti auto siano il 150% della superficie dello spazio di preghiera, il Pirellone chiede il 200%.
Certo è che, se passasse così com’è uscita dalla commissione Territorio, questa norma voluta dal gruppo della Lega Nord a Palazzo Lombardia risolverebbe anche un problema politico non da poco per la maggioranza di centrosinistra. Non tutte le anime della coalizione che sostienevedono infatti di buon occhio la costruzione di una moschea.
, la capogruppo della lista civica “Città è vita”, ha infatti dichiarato che «la città non è pronta».
Ecco allora che da una parte la legge regionale permetterebbe al sindaco di rassicurare la componente cattolica e moderata della sua coalizione.
Mentre dall’altra gli darebbe la possibilità di non scontentare né Sel, apertamente a favore di un luogo di culto islamico, né il Partito democratico, più preoccupato di affrontare quello che rimane oggettivamente un problema. La “colpa” del “no” alla moschea sarebbe insomma tutta del Pirellone.
Nessuna tensione interna alla maggioranza, dunque. Ma anche un argomento in meno per il Carroccio nostrano. In consiglio comunale i padani hanno bocciato la variante proprio perché dava spazio ai luoghi di culto. Venendo meno questo elemento, approveranno le modifiche all’attuale Pgt del centrodestra che hanno sempre criticato?