Il contenimento o addirittura il taglio delle spese della politica è un tema particolarmente sentito dai cittadini. E a Gallarate più volte quest’argomento è stato fonte di dibattito anche in campagna elettorale e, nei programmi presentati dai candidati delle differenti liste, era presente una sezione dedicata alla diminuzione dalle voci di spesa dell’amministrazione comunale. Proprio in quest’ottica di spending review si inserisce la decisione della giunta guidata dal sindaco di rinunciare al rimborso per le spese dei viaggi istituzionali.
«È un’iniziativa perfettamente in linea con gli intendi di governo dichiarati fin dai primi giorni del mio mandato – afferma il primo cittadino – La proposta è stata accolta positivamente da tutti gli assessori che hanno accettato all’unanimità».
A partire dai primi di marzo quindi, il numero uno di Palazzo Borghi e gli assessori non presenteranno più la richiesta di rimborso per le spese di viaggio e le trasferte lavorative in Lombardia e, comunque, in un raggio di 200 km. «Per qualcuno può sembrare un piccolo gesto ma dobbiamo essere noi i primi a dare l’esempio agli enti ed ai gallaratesi» continua il sindaco. Che, alla luce di un minor introito di finanziamenti statali, ha chiesto ad alcune realtà locali di fare dei sacrifici.
A pochi giorni dalla sua elezione, il capo della maggioranza aveva rinunciato all’auto blu di rappresentanza utilizzata dai suoi predecessori alla guida della città dei Due Galli. «Per partecipare alle riunioni in veste ufficiale, presenziare ad incontri e manifestazioni, ho deciso di utilizzare la mia auto personale» conferma Cassani. Una scelta che ha comportato anche l’eliminazione della voce “autista” dalle spese dell’apparato municipale gallaratese.
Ad oggi l’auto utilizzata dall’ex sindaco è stata venduta per una cifra intorno ai 2000 euro. «In questo modo non peseranno più sulle casse comunali le spese di telepass, bollo auto, benzina e tutte le spese di revisione e manutenzione ordinaria e straordinaria» ha concluso il sindaco. Insomma, è innegabile: le manovre “taglia-sprechi” fortemente annunciate nei comizi elettorali ed inserite nel bilancio approvato a metà della scorsa settimana, trovano pieno riscontro.