Caro-tombe, ora c’è il rischio di una fronda in maggioranza: «Tariffe cimiteriali da tagliare». Ma la giunta ribadisce: «La proposta di diminuire le tariffe non è applicabile». Stasera in consiglio comunale la maggioranza reggerà sulle mozioni sul caro-tombe?
Settimana scorsa, in commissione affari generali, si verifica il primo strappo, con la maggioranza che, come fa notare del Pd, «va sotto sulla nostra proposta di delibera relativa alla rinuncia alle concessioni cimiteriali». Ma si tratta di una questione (l’idea di evitare di dover stipulare un atto notarile quando si rinuncia al rinnovo delle tombe) meno d’impatto rispetto al problema delle tariffe dei rinnovi.
Così alla vigilia di una seduta di consiglio comunale che presenta all’ordine del giorno ben quattro mozioni sul tema delle concessioni cimiteriali (tra cui quella dei gruppi di maggioranza per chiedere la riduzione delle durate delle concessioni da 99 a 33 anni e una scontistica ad hoc), nel centrodestra spunta un documento che, sull’onda del malcontento dilagante in città, chiede di fare un passo in più rispetto alla mozione e di introdurre un taglio del 50% sui rinnovi delle concessioni per le tombe, per allineare le tariffe di Busto Arsizio, ad esempio, a quelle di Gallarate che fa pagare i rinnovi la metà delle nuove concessioni.
Peccato che, come era già stato specificato in commissione, la ragioneria del Comune abbia dato parere negativo alla proposta, in base al principio secondo cui le tariffe approvate in bilancio possono essere ritoccate nel corso dell’anno solo in aumento, e non in diminuzione.
Un’interpretazione che è stata contestata dalla consigliera leghista Paola Reguzzoni, che aveva chiesto conto degli incassi dai rinnovi delle concessioni in questo primo periodo dopo lo choc delle nuove tariffe. Il tema sarà sviscerato questa sera in un vertice di maggioranza che si preannuncia caldo convocato in fretta e furia alla vigilia del consiglio.
Stando alla versione ufficiale uscita dalla giunta, non sarebbero applicabili né i tagli alle tariffe né gli sconti (si ipotizzava il 15% sui rinnovi per 66 anni e il 30% sui rinnovi per 99 anni), ma soltanto il ripristino dei rinnovi di durata trentennale e le dilazioni di pagamento, come indicato nella mozione che la maggioranza farà approvare questa sera in consiglio.
Resta da capire se su un tema così delicato e sensibile la maggioranza terrà.