Caso-Brenta, si muove il fronte dei sindaci del nord della provincia: «Non lasciateci soli di fronte alla burocrazia». La condanna allo “show” grillino è unanime, mentre a Brenta la giunta e la maggioranza si stringono senza se e senza ma attorno al loro sindaco , attualmente agli arresti domiciliari: «Abbiamo reagito con il suo stile, preoccupandoci di continuare ad amministrare».
Riuniti a Cassano Valcuvia, nella sede della Comunità Montana delle Valli del Luinese, alla presenza dei presidenti delle due Comunità Montane del nord della provincia di Varese, (Valli del Luinese) e (Piambello) e dei consiglieri provinciali (sindaco di Cassano Valcuvia) e (vicesindaco di Cunardo), i sindaci dei piccoli Comuni del nord fanno fronte comune dopo la bufera causata dal “caso-Brenta”.
Ma non è solo un’occasione per condannare lo sciacallaggio messo in atto in questi giorni sulla pelle di Ballardin e per ribadire che da queste parti il tessuto degli amministratori locali è sano e non è corrotto. Perché con la concretezza che è propria dei “sindaci di frontiera” la bufera può essere un’opportunità per rialzare la testa.I sindaci, spesso poco più che volontari, si sentono abbandonati di fronte ad una burocrazia sempre più complessa, senza strumenti adeguati per tenere testa al “mostro”
normativo. Così, per giovedì prossimo verrà convocata un’assemblea plenaria dei cinquanta sindaci delle due Comunità Montane: le fasce tricolori si confronteranno su un documento da approvare all’unanimità, del quale ieri il sindaco di Laveno Mombello ha fatto circolare una prima bozza. Tra le richieste, il fatto che l’Upel (Unione provinciale enti locali) possa mettere in campo misure concrete per il sostegno dell’attività amministrativa dei piccoli Comuni, come corsi di formazione e aggiornamento per dirigenti tecnici e funzionari comunali, ma anche la possibilità di avere a disposizione una figura legale che possa essere di supporto all’attività dei sindaci.
Nel frattempo, a Brenta si continua ad amministrare. La squadra di Ballardin non intende mollare: «Pur nello sconcerto – la nota diffusa nella giornata di ieri dal vicesindaco e dagli assessori e consiglieri di maggioranza dell’amministrazione comunale di Brenta – abbiamo reagito secondo il suo stesso stile, e cioè preoccupandoci innanzitutto di continuare ad amministrare il Comune di Brenta nel modo corretto, nello spirito di un gruppo di lavoro, in un clima di fiducia e di costruttività».
I rappresentanti della maggioranza che governa Brenta ci tengono a ricordare che «l’operato e il comportamento di Ballardin sono stati sotto gli occhi di tutti, nei suoi lunghi anni da fedele e generoso amministratore, profondamente apprezzati dalla cittadinanza e in tutto il territorio». Ecco perché «molti singoli cittadini e associazioni di Brenta e della zona ci hanno fatto pervenire i loro messaggi di stima e fiducia nei confronti del nostro sindaco. Assieme a loro ci auguriamo fermamente una rapida e positiva risoluzione della vicenda».