Linea dura contro il progetto Alptransit redatto dalla Provincia di Varese. I cittadini di Taino dicono no alla firma della Convenzione per un progetto calato dall’alto e presentano coesi una proposta alternativa. È quanto emerso dalla serata di venerdì al Centro Bielli promossa da Taino Democratica e molto partecipata.
Secondo il progetto presentato è possibile ridurre i danni e l’impatto sul territorio. Per le opere di soppressione del passaggio a livello di via Marconi e la creazione di un sovrappasso in via per Barzola sono stati stanziati 6,3 milioni di euro per Taino-Angera. Ma con una spesa analoga gli amministratori del Comune all’unanimità hanno elaborato un progetto innovativo, che il 4 ottobre è stato presentato in Provincia ed è in attesa di un responso. La proposta prevede la conservazione del passaggio a livello di via per Barzola, la chiusura di quello di via Marconi come voluto dalla Provincia ma la creazione di un raccordo fra la via Marconi e Novara con una rotatoria e un sottopasso in discesa che permetta di far defluire il traffico verso la sp69 e, proseguendo lungo via Prati Bassi, consenta di collegare le vie Marconi e Sist.
La soluzione offrirebbe molti vantaggi: una più veloce connessione Taino-Angera, anche per il passaggio di mezzi di soccorso e pullman di linea; un flusso di traffico più distribuito; la riduzione dell’impatto ambientale; la possibilità di servire meglio la zona industriale. A supporto di questo progetto alternativo sono intervenuti anche i tainesi, che si sono fatti promotori d’una petizione. In 10 giorni sono state raccolte oltre 600 firme e molti hanno firmato nel corso della serata. Un sostegno all’azione
degli amministratori e del sindaco Stefano Ghiringhelli, invitato a non firmare la Convenzione provinciale giunta sul suo tavolo due giorni fa. Altri Comuni come Luino, Laveno e Ispra hanno già sottoscrittto il progetto ottenendo tuttavia delle revisioni in alcune parti. Oggi i tainesi chiedono di poter avere voce nel progetto che trasformerà il loro territorio e le loro abitudini di vita. L’unica arma è la mancata firma e la capacità contrattuale per far accettare la proposta migliorativa e ottenere anche opere di mitigazione antirumore e per la sicurezza che gli Svizzeri dovrebbero intraprendere a risarcimento di un disagio arrecato al paese.