Napoli, 24 ott. (Apcom) – I quattro sindaci del Vesuviano, principalmente coinvolti nella questione delle discariche di Terzigno, non hanno firmato il documento stilato nella tarda serata di ieri nel corso di un incontro in Prefettura a Napoli.
Ma secondo il capo della Protezione civile Guido Bertolaso l’accordo resta lo stesso valido e verrà unilateralmente rispettato dal Governo.
I primi cittadini di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase, principalmente su sollecitazione dei loro concittadini, hanno chiesto al capo della Protezione civile Guido Bertolaso “più garanzie”. Condizione che, però, non preclude nuove possibilità di dialogo al punto che il prossimo martedì 26 ci sarà una nuova convocazione della riunione tecnica. Il documento formulato nella serata di ieri dal sottosegretario Guido Bertolaso, dal governatore campano Stefano Caldoro, dal prefetto di Napoli Andrea De Martino e dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, era stipulato in sei punti e prevedeva non solo il momentaneo ‘congelamento’ della cava Vitiello, ma anche una serie di disposizioni per attuare verifiche e bonifiche alla discarica Sari. Punti che non sono stati ritenuti sufficienti dagli abitanti del Vesuviano. Per questo motivo i sindaci hanno chiesto più tempo per poter elaborare nuove ipotesi che garantiscano maggiormente gli abitanti del luogo.
Di diverso avviso Bertolaso, secondo il quale l’accordo proposto ai sindaci del Vesuviano in merito alla risoluzione dell’attuale crisi rifiuti è “valido”. Per questo motivo ci sarà “il rispetto unilaterale di questo impegno”. Il sottosegretario ha poi spiegato che verranno seguiti tutti i sei punti del documento elaborato nella tarda serata di ieri, compreso lo stop di tre giorni per il conferimento di immondizia nella cava Sari per permettere analisi delle acque, dell’aria e delle zone circostanti. Il documento prevedeva, tra l’altro, la sospensione da parte dei cittadini di qualsiasi forma di protesta.
Psc/
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