– Il vicolo in questione è quello che divide il negozio “Moreno” e lo stabile che ospita Confartigianato, proprio di fronte al piazzale Trieste, e che poi conduce al locale notturno Tza Tza. Le pareti della breve galleria sono completamente ricoperte da scarabocchi, fatti da writers improvvisati. Ma la situazione è non migliora lungo il muro che costeggia la scalinata e su quello di recinzione dello Tza Tza. Persino il corrimano della gradinata non è
stato risparmiato da questa presunta arte urbana. Cartacce di vario genere e lattine di bibite si trovano sparse a terra negli angoli del vicolo e l’intenso odore di urina risulta, spesso, insopportabile.
Quel tratto di via, una volta che Confartigianto e “Moreno” chiudono, è terra di nessuno. Nascosta e poco illuminata. Durante le notti del fine settimana, alcuni degli appassionati della movida che hanno un improvviso attacco di pipì non desistono dall’utilizzare quel luogo come latrina a cielo aperto. E i residenti della zona si sentono disarmati. «Finchè non verranno installate delle videocamere di sorveglianza – commentano – non vediamo soluzione».
Ma l’identificazione del maleducato, secondo alcuni cittadini, non sarà sufficiente a ridurre il bivacco. «Se all’identificazione non segue una “punizione” o una sanzione siamo punto e a capo».
Dall’altro lato della strada, pochi metri più avanti in direzione della stazione Nord, i cittadini segnalano un’altra situazione di degrado: quella che si presenta agli occhi dei pendolari che devono percorrere il sottopasso per raggiungere il centro città. Qui, le erbacce fanno capolino attraverso le fessure createsi nell’asfalto, insieme a cartacce e sporcizia. «È questa l’immagine che vogliamo dare della nostra città ai turisti che arriveranno in occasione di Expo?» chiede . «Nessuno ha il compito di pulirlo? – commenta – Aspem e Comune dove sono. Non sarà mica terra dei marziani?». Sono in molti ad affermare che il degrado attiri solo degrado. «Finchè cittadini e politici non comprenderanno che il mantenere pulita e in ordine la nostra città gioverà in primis a chi la vive – precisa , residente in viale Milano – continueremo ad avere delle aree oscure a Varese. Quella delle stazioni, di viale Milano, di via Como e via Morosini sono strade mal conce e mal frequentate e continueranno ad esserlo se non si fa un po’ di pulizia, a partire dal decoro urbano».
«Ma i nostri amministratori – si chiede infine – escono mai da Palazzo? Basta girare per la città ogni tanto a piedi per rendersi conto».