VARESE «Mi interessai alla pratica»: così Leonardo Boriani, ex direttore della Padania, per tutti Dodo, avrebbe riassunto il suo ruolo nei contatti tra l’imprenditore Giuseppe Lopresti e Luigi Gianola, direttore generale dell’azienda ospedaliera di Valchiavenna e Valtellina davanti al gip di Milano Fabio Antezza. Occuparsi della pratica nel senso che avrebbe messo in contatto Lo Presti e Gianola: «Corruzione non ce ne fu», spiega il difensore Raffaele Della Valle.
E anche quei cinquemila euro chiesti dall’ex
direttore della Padania a Lo Presti non sarebbero mai arrivati a Gianola: «Millantava che li avrebbe dati poi a Gianola, in realtà li tenne per lui a causa di personali difficoltà economiche. Si vergognò di chiedere questa sorta di regalìa personale. Ribadisco non ci fu alcuna corruzione».
Lo Presti sentito ieri, per altro, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per la difesa di Boriani il giornalista è completamente estraneo ad episodi corruttivi; al massimo ci potrebbe essere un’accusa di turbativa d’asta.
I problemi economici di Boriani sarebbero legati alla perdita dell’incarico alla Padania. Dall’organo di informazione del Carroccio il varesino infatti passò alla direzione della testata online Il Vostro quotidiano.it. Realtà editoriale che iniziò male e finì malissimo poco dopo l’apertura. S. Car.
s.bartolini
© riproduzione riservata