Un anno senza Giorgio e Adriana: esattamente un anno fa, infatti morivano e , a causa di una terribile frana. Laveno Mombello non dimentica la tragedia del 16 novembre scorso che ha strappato alla vita nonno e la nipote.
Un ricordo commosso che ha voluto condividere, a nome del centrodestra, l’ex sindaco. L’ex primo cittadino aveva vissuto in prima persona questa tragedia nessuno a Laveno ha dimenticato. «E’ già passato un anno – ha ricordato il sindaco Giacon – da quella tragica notte che ha spezzato la vita di due nostri concittadini. Il 16 novembre 2014 rimane nel mio cuore e nel cuore di tutti i cittadini di Laveno Mombello come la notte più terribile che la nostra comunità
abbia subito per una tragedia che ha tolto la vita a Giorgio Levati e a sua nipote Adriana Moja di soli 16 anni. Dimenticare quella notte maledetta – ha aggiunto – non sarà possibile per nessuno di noi e il nostro pensiero va alla moglie e ai suoi figli la cui esistenza in pochi minuti è stata sconvolta per sempre negli affetti più cari ma anche nella vita di tutti i giorni e che per sempre purtroppo dovranno convivere con questa immane sciagura».
Un ricordo toccante: «Rivolgiamo a Lia, ai suoi figli un caloroso abbraccio, ma soprattutto – sottolinea – ci rivolgiamo alla mamma di Adriana che purtroppo dovrà sempre convivere con il crudele ricordo della perdita di una figlia di 16 anni, che aveva tanti sogni e che ora è un angelo, ma della quale la mamma non vedrà più il sorriso e la grande voglia di vivere. Quei giorni sono stati motivo di grande angoscia: pressoché tutti gli abitanti hanno visto invadere dall’acqua strade, giardini, piazze e case senza distinzione alcuna: un dramma per tutta la cittadina». Dall’alluvione alla tragedia il passo purtroppo è stato breve. La furia devastante della pioggia incessante che imperterrita si era abbattuta sulle colline e dei torrenti in piena aveva provocato frane in diversi punti del Varesotto. «Ci sono state in passato altre esondazioni – spiega ancora Giacon – – ma mai si sono vissuti eventi così devastanti nel nostro territorio come quello dello scorso anno. Purtroppo la Terra pretende rispetto e la Terra si prende tutte le distanze da noi piccoli uomini che la vorremmo sottomettere: ma la natura non si lascia sottomettere anzi ci richiede rispetto».
Ora dopo un anno si stanno vivendo ancora molti disagi. «I residenti delle aree limitrofe alla frana – conclude l’ex sindaco – purtroppo sono sottoposti ancora a molti divieti. La strada sottostante la frana è ancora chiusa al traffico. Sono in corso ancora tutti gli accertamenti da parte della magistratura ma soprattutto la messa in sicurezza sembra difficile da prevedere e complicata da affrontare. Tuttavia dobbiamo pensare che la vita di ognuno di noi è sacra e che quindi è meglio subire dei disagi pur di essere assolutamente sicuri nelle nostre case».