«Non la penso così, ma Libertà a tutti»

Domani in piazza il gazebo del Gay Pride. Il sindaco Cassani: «Se sono in regola, siano i benvenuti»

Sabato 17 giugno per le vie di Varese sfilerà, per il secondo anno consecutivo, il corteo del Gay Pride. L’Arcigay Varese, in previsione di questo appuntamento così importante, ha organizzato un tour per promuovere nelle principali piazze della provincia e non solo, l’iniziativa.

Domani dalle 15 alle 19 il gazebo organizzato da Varese Pride e Gaypride sarà presente in piazza Libertà. Per tutto il pomeriggio, volontari e rappresentanti delle due organizzazioni saranno a disposizione per fornire tutte le informazioni sulla manifestazione. Come nelle altre tappe del tour, faranno capolino sui banchetti gli immancabili braccialetti rainbow del Pride e ci sarà anche la possibilità di sottoscrivere l’iscrizione ad Arcigay.

Come dichiarato più volte dal presidente , i gazebo hanno una doppia valenza. Da un lato sono lo strumento ideale per promuovere l’evento di giugno che sarà parte dell’Onda Pride Nazionale e dall’altro rappresentano un passo di avvicinamento verso la comunità LGBT i cui membri, spesso non hanno un punto di riferimento sul territorio.

«Per me non c’è problema – afferma il sindaco – Se sono in regola con i permessi e le autorizzazioni necessarie non vedo il motivo per cui non possano essere presenti in piazza». Dichiarazioni che vogliono calmare gli animi prima ancora che si scaldino per non dare adito a polemiche come a Varese e Busto Arsizio. «Non sono interessato alle tematiche che loro propongono – continua l’esponente della giunta di centrodestra – ma non sarò di certo io a negare loro la possibilità di esprimere le proprie idee». Il nome della piazza, Libertà per l’appunto, è stato di buon auspicio.

Per alcuni, il Cassani-pensiero espresso sull’argomento delle nozze gay dello scorso anno avrebbero potuto creare situazioni imbarazzanti. «Non voglio negare diritti a nessuno, ci mancherebbe – aveva dichiarato in quell’occasione Cassani – però voglio che anche i miei diritti siano rispettati. Se qualcuno dovesse fare richiesta formale di un’unione civile il Comune darà seguito alla procedura». Allora non mancarono le critiche relative alla posizione espressa dall’esponente leghista soprattutto sui social network. In questo caso, almeno per ora, nessuna ombra di polemica.