– Succede a Cajello, in via Di Vagno, all’estrema periferia della città: in fondo alla strada c’è il confine con Cavaria. «Sono due mesi che non ricevo più la posta», spiega , «si tratta anche di corrispondenza importante». Come la bolletta del gas di febbraio: «Scadeva il 18, l’ho pagata chiedendone una copia via email. Ma quella originale non l’ho ancora ricevuta».
Una spiegazione potrebbe esserci: «Io abito al civico 1 e, più avanti lungo la via,
c’è un condominio che ha come numero 1/A». Succede, dunque, che il portalettere lasci la posta della signora Pizzuto nella palazzina. «L’altro giorno un’inquilina mi ha portato una lettera dell’Asl indirizzata a mio marito, ma che era finita nella sua cassetta».
Stanca di aspettare, la signora ieri si è recata in posta. Dall’ufficio di Cajello l’hanno indirizzata a quello centrale di via Vespucci. «Mi hanno fatto compilare un foglio, ma mi hanno detto che non sanno chi sia a consegnare le bollette per il mio operatore».
Potrebbero essere Poste Italiane oppure un altro operatore. «Mi hanno detto che non sanno perché non mi arrivi la posta». Eppure la signora dice di non ricevere nulla, anche lettere che dovrebbe consegnare il postino. Al contrario le bollette dell’acqua di Amsc, che si affida ad un operatore privato, arrivano regolarmente.
Insomma, dove finisca la corrispondenza di Pizzuto è un mistero. «Lavorando su turni non sono nemmeno riuscita ad incrociare il postino per chiedergli spiegazioni».
Intanto, però, la signora deve correre ai ripari. «L’altro pomeriggio avevo una visita per il rinnovo della patente». Il fatto è che le nuove disposizioni prevedono che il documento venga spedito a casa dell’utente. «Devo chiedere se si può fare in un’altra maniera». Altrimenti la sua licenza di guida rischierebbe di non arrivare più a destinazione.