Ricordi marchigiani. Memorie di un luogo, Pesaro, che la storia ha spesso eletto come crocevia delle stagioni griffate di biancorosso. Marzo 2014: la truppa ereditata da Bizzozi (prima c’era Frates) giunge in riva all’Adriatico con il penultimo posto come compagno di viaggio: «Fu la mia prima trasferta con la squadra. E un weekend bellissimo, perchè tra l’altro coincise con la prima vittoria di Stefano dopo la debacle casalinga contro Montegranaro. Anosike ci fece il mazzo per 20 minuti, poi soffrì la difesa di Scekic. E arrivarono le bombe di Polonara». Così come si aprì la strada per la salvezza.
Un anno dopo: «Seconda giornata del girone di andata. Mi ricordo Pozzecco che dopo il successo dichiarò al mondo che lui e i giocatori sarebbero corsi a “sbronzarsi” sul pullman…». Gioia effimera: contro Reggio Emilia, solo una settimana dopo, sarebbe iniziata la salita…
L’anno scorso: «Non una trasferta memorabile…» ammette stavolta Fabrizio Fiorini, amministratore delegato di una Openjobmetis Varese che nel tardo pomeriggio di oggi (18.15 la palla a due) cercherà di riscattare – tra l’altro – anche quella clamorosa rimonta subita dalla Vuelle. Rimonta che, in qualche modo, riuscì tuttavia a mutare i connotati del percorso degli uomini di Moretti (chi in questo momento sta visualizzando un carro nella propria mente non è un pazzo…)
Perché Fiorini, figura da dietro le quinte nel cda di piazza Monte Grappa, in questa vigilia? Perché ci sono momenti in cui la voce della società non può mancare, fosse anche quella di una persona che quando esce dagli uffici dell’amministrazione si sente poco più di un appassionato tifoso. Perché ci sono momenti in cui bisogna serrare le fila davanti al disperdersi di voci (vere, verosimili o false che siano) incontrollate che vorrebbero far rivivere il «Gli
è tutto da rifare» di bartaliana memoria. E dunque: «A Pesaro si va per vincere – è l’imperativo categorico – E ci si va con i 12 uomini che attualmente compongono la nostra squadra, perché ancora si crede pienamente in loro. Vorrei dare la carica ad un ambiente che sembra triste e sfiduciato: noi ci siamo e soprattutto siamo uniti».
E ancora: «Si è parlato tanto di tagli di giocatori negli ultimi giorni. Vorrei precisare che l’obiettivo societario al momento è proprio diverso: si va avanti così, cercando di risollevarsi in campionato e in coppa con questo organico, composto da atleti che a Varese sono coccolati e trattati il meglio possibile. In tutti i sensi». Poche parole, bastanti a lanciare un messaggio urbi et orbi di quelli potenti: qui Varese, non si molla un centimetro.