VARESE Luigi Mentasti detto Ginetto, nonno acquisito dei bimbi dell’asilo Macchi Zonda di Bobbiate, compie 88 anni. E non è l’unico, perché nello stesso giorno – il 29 marzo – festeggia il compleanno anche Irma, la sorella gemella. I due sono sicuramente tra i gemelli viventi più anziani della provincia di Varese.
«Si vogliono molto bene, è vero che tra i gemelli c’è un legame che non finisce mai – racconta Carolina, figlia di Ginetto,
maestra all’asilo di Bobbiate da 36 anni – Quando uno non sta bene, l’altro lo sente subito. E hanno gli stessi pensieri».
I due gemelli, nati a Giubiano, sono cresciuti in una famiglia che, come molte nel primo ‘900, viveva con poco. Tanto è vero che i due gemelli, da bimbi, dormivano in uno stesso letto: uno girato da una parte, l’altro dall’altra.
«Quelli erano tempi in cui con pezzetto di arrosto si faceva il sugo per dieci persone – continua la maestra – Mio padre è cresciuto con spirito di sacrificio. Ha contribuito alla formazione della dote delle sorelle e solo dopo si è sposato lui. Ha lavorato all’Aermacchi e, a 18 anni, è stato deportato in un campo di prigionia. Quel giorno i tedeschi fecero un’imboscata davanti ai cancelli dello stabilimento e scelsero parecchie persone, tra cui mio padre. Poi ha lavorato come addetto alla cromatura alla Dansi, dove ancora oggi i colleghi lo chiamano a Natale per fargli gli auguri. È un uomo che si fa amare».
Così come la sorella Irma, dedita alla famiglia, che è appena diventata bisnonna di due gemelli, Irene e Giorgio. Questi due bimbi, che hanno compiuto da poco due anni, sono la terza coppia di gemelli nati in casa Mentasti: dopo Luigi e Irma e dopo i nipoti Pietro e Paola (figli di Rosa, sorella di Irma e Ginetto).
L’amore tra gemelli è quasi una simbiosi che inizia al momento del concepimento e si rafforza nel grembo materno e nell’infanzia. I gemelli si comprendono in tutto, quasi come se l’uno fosse una parte dell’altro. Quando crescono, anche se conducono vite separate (oggi Ginetto vive a Calciante degli Origoni e Irma a Gazzada), rimangono sempre vicini con la mente, uniti da una profonda comprensione reciproca. Spesso riescono addirittura a capire se l’altro è triste o felice.
Il servizio completo sul giornale in edicola martedì 26 marzo
s.bartolini
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