Notti magiche a Laveno Un Ferragosto da urlo

LAVENO MOMBELLO Un Ferragosto da record per Laveno Mombello, con più di trentamila persone ad affollare non solo in serata, il lungolago ed il centro, per assistere al tradizionale e sempre suggestivo spettacolo dei fuochi artificiali sparati sul lago Maggiore, invaso dalle barche illuminate.
Tanti soprattutto i turisti e i visitatori stranieri che in questi giorni stanno prendendo d’assalto la cittadina rivierasca. «Tedeschi e francesi in particolare ma anche tanti asiatici; un dato che ci meraviglia ma che dimostra come il turismo a Laveno Mombello sia sempre più a vocazione internazionale» commenta il sindaco Graziella Giacon.

Positivo il bilancio anche sul fronte dell’ordine pubblico durante la giornata di Ferragosto ed in particolare durante le ore notturne. «Non ci sono stati segnalati né atti vandalici e nemmeno danneggiamenti» sottolinea la prima cittadina. Unica nota stonata, l’enorme quantità di sporcizia abbandonata lungo le strade del paese dove si sono svolte le varie manifestazioni del Ferragosto lavenese. «Direi che comunque è un problema fisiologico visto l’enorme quantità di persone che sono venute a Laveno Mombello;

abbiamo potenziato il numero dei cestini per la raccolta della spazzatura che comunque erano tutti stracolmi e quindi insufficienti viste le migliaia di persone presenti. Già in mattinata presto, gli operai comunali hanno però subito provveduto a pulire tutto» afferma Giacon. Bene anche i parcheggi ed il traffico in entrata e uscita dal paese. Hanno dimostrato di funzionare anche i due treni speciali messi a disposizione dalle Ferrovie Nord appositamente per questo evento.

I fuochi d’artificio con il lago Maggiore illuminato a giorno, così come lo spettacolo delle barche, restano il fiore all’occhiello. «Lo spettacolo è stato semplicemente superbo – conclude il sindaco Giacon – ringrazio tutti coloro e sono veramente tanti, che hanno contribuito all’organizzazione del Ferragosto lavenese che grazie alla Pro Loco è cominciato sin dal pomeriggio».

b.melazzini

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