ROMA – Quest’oggi sarà approvato nel Consiglio dei Ministri il decreto che prevede degli importanti cambiamenti nelle elezioni dei Sindaci. In particolare viene recepita la richiesta avanzata dalle associazioni dei Comuni e dai primi cittadini italiani che chiedevano di portare da due a tre mandati consecutivi il limite per essere eletti. Proposta recepita nei comuni fino ai 15 mila abitanti (ad oggi era possibile solo in quelli fino ai 5mila abitanti, ndr) e addirittura limite di mandato abolito per i comuni sotti i 5mila abitanti. L’esigenza è molto pragmatica e concreta: nessuno vuole più candidarsi.
Negli ultimi anni infatti, nei piccoli comuni scarseggiavano i candidati a vestire la fascia tricolore, basti pensare che nell’ultima tornata elettorale importante, quella del 2021, in provincia di Varese i comuni che hanno avuto un candidato unico sono stati Brebbia, Clivio, Comerio, Cremenaga, Lavena Ponte Tresa e Luvinate. Due anni prima era toccato a Bisuschio, Brusimpiano, Cadrezzate con Osmate, Cazzago Brabbia, Comabbio, Cunardo, Cuvio, Duno, Ferrera di Varese, Masciago Primo, Rancio Valcuvia e Ranco. Tutti comuni entro i 5mila abitanti dove la corsa ad entrare in Municipio non fu appeitbile “ma chi glielo fa fare?” il commento che più si sentiva nei bar e nei circoli paesani.
Tante responsabilità, poco personale, leggi che cambiano in continuazione, la spada di Damocle di indagini di solerti giudici per firme apposte su documenti preparati dai funzionari e per i quali i Sindaci non sempre hanno le nozioni giuridiche per comprenderne la correttezza formale o amministrativa.
Fino a poco tempo fa inoltre, nessuna gratificazione economica. Le indennità di carica dei Sindaci e degli assessori dei piccoli comuni non bastavano neppure per pagarsi un’assicurazione. I sindaci dei Comuni sotto i mille abitanti fino al 2019 incassavano un’indennità lorda di circa 1100€. Troppo poco per primi cittadini che si devono adattare a fare di tutto, dal vigile al messo, dall’operaio all’impiegato. Successivamente vi sono stati piccoli adeguamenti finchè, nel 2022, sempre su pressione delle associazione dei comuni,
sono state aggiornate in maniera più equa le indennità dei primi cittadini. Negli anni 2022-23-24 vengono incrementate gradualmente fino ad arrivare a 2208€ lordi per i Sindaci dei comuni fino ai 3.000 abitanti, 3036€ lordi fino a 5.000 abitanti, 4000€ lordi fino a 10.000 abitanti. L’aumento delle indennità , l’innalzamento del limite di mandato e, non da ultimo, la discussione in atto a Roma sull’eliminazione del reato di abuso d’ufficio, si spera che possano fungere da provvedimenti incentivanti alla democrazia nei piccoli enti, perchè il Sindaco non sia più un incarico da evitare, ma torni ad essere percepito come un onore.