Nozze Gay; California: Corte Suprema decide sorte 18mila coppie

San Francisco, 26 mag. (Ap-Apcom) – Sarà una pietra miliare del dibattito sulle nozze gay negli Stati Uniti, la decisione attesa oggi dalla Corte Suprema della California. I sette giudici dello Stato decideranno sulla legittimità del referendum che annullò le nozze gay, e separatamente, decideranno sul destino delle 18mila coppie omosessuali che si sposarono fra il maggio e il novembre del 2008.

La Corte risponde a una serie di ricorsi che mirano a invalidare la famigerata “Proposition 8”, il referendum che il 4 novembre scorso annullò la possibilità di sposarsi per gli omosessuali della California.

Nel maggio del 2008, i giudici avevano sentenziato che la Costituzione californiana protegge il matrimonio come un diritto fondamentale che deve essere valido per tutti. La California divenne così il secondo Stato dell’Unione dopo il Massachusetts a consentire i matrimoni omosessuali. Il 4 novembre i californiani hanno scelto Barack Obama, ma hanno anche scelto di bocciare le nozze gay approvando la “Proposition 8”, che inserisce nella Costituzione un riferimento al matrimonio come “unione fra un uomo e una donna”. La storia del referendum (pubblicizzato e finanziato da varie organizzazioni religiose) ha creato anche parecchie polemiche.

I ricorsi davanti alla Corte suprema affermano che la “Proposition 8”, referendum giunto alle urne grazie a una raccolta di firma popolari, non può modificare la Costituzione, perché una modifica costituzionale può essere effettuata solo da una maggioranza dei 2/3 del Parlamento.

Secondo gli esperti però, segnala il Los Angeles Times, la Corte invece ammetterà la validità della “Proposition 8” perché espressione della volontà popolare; tuttavia continuerà a riconoscere come validi anche i matrimoni delle 18.000 coppie che si sposarono prima del 4 novembre.

Gli attivisti per i diritti gay tuttavia non si danno per vinti; se la Corte ammetterà la validità della “Proposition 8”, dovrebbero tornare alle urne nel 2010 proponendo agli elettori un emendamento costituzionale che riconosca i matrimoni gay.

Non è chiaro invece se la California continuerà in ogni caso – come ha fatto l’anno scorso – a riconoscere come validi i matrimoni gay avvenuti in altri Stati dell’Unione. La California dispone comunque di una legge per la partnership civile.

La questione spacca in due gli Stati Uniti, dove la maggior parte degli Stati non riconosce il matrimonio omosessuale. Numerosi Stati riconoscono invece forme di partnership (che consentono di fare la denuncia dei redditi congiunta o di ottenere dalle autorità gli assegni familiari). Le nozze sono consentite attualmente in 5 Stati: Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont e Maine, mentre i parlamenti regionali stanno considerando la questione in New Hampshire, New York e New Jersey. Diversi Stati soprattutto nel sud hanno fatto ricorso a un referendum per emendare la Costituzione locale dichiarando che il matrimonio può essere solo fra uomo e donna; un simile referendum potrebbe presto aver luogo anche in Iowa e Maine per bloccare le nozze gay in quegli Stati.

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