Palermo, 26 feb. (Apcom) – “A noi spetta l’ultima parola in
quanto esprimiamo la volontà dei cittadini e delle comunità che
dovrebbero fare i conti con una centrale nucleare”. Lo dice il
presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo,
intervenendo su Radio Uno. “Io dico un sì alla centrale nucleare,
ma il mio sì è condizionato. Non ho nessun pregiudizio, ma chiedo
garanzie che vengano fatte conoscere ai cittadini, sulla
sicurezza dell’impianto”.
Per Lombardo è necessario, oltre alla sicurezza, che l’eventuale
centrale nucleare in Sicilia porti una “convenienza: quali
contropartite ci aspettano?”. Per il presidente della Regione
siciliano, terzo elemento indispensabile “è che venga assicurata
una corretta informazione ai cittadini e siano loro ad esprimersi
con un referendum. Noi il referendum – ha sostenuto – lo possiamo
fare agilmente, anche in 15 giorni. Verificatesi queste tre
condizioni – sicurezza, convenienza e referendum – io non ho
niente in contrario che una centrale nucleare si faccia anche
dalle mie parti”. Lombardo ha poi sottolineato come ritiene “il
referendum consultivo indispensabile”, precisando che dovranno
votare “tutti i cittadini siciliani anche perché la portata di
una centrale nucleare è ben più ampia del territorio della nostra
Regione”.
Tornando al tema sicurezza, il governatore siciliano ha
sottolineato come per garantirla dovrà essere realizzata “vicino
al mare, lontana dai centri abitati e in zona non sismica. La
Sicilia orientale – ha concluso – è ipersismica”. I territori
dove potrebbe essere realizzata la centrale nucleare in Sicilia,
dei quali si parla in questi giorni nell’isola, sono nella zona
della provincia di Ragusa o nella zona di Palma di Monte Chiaro,
nell’agrigentino, dove tempo addietro era stato fatto uno studio
specifico da parte del Cnr.
Cas/Ral
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