Sydney, 18 mar. (Ap-Apcom) – La nuotatrice svedese Therese Alshammar ha definito “sessista” la norma della Fina, che entrerà in vigore effettivamente solo dai prossimi Mondiali di Roma (17 luglio-2 agosto), che impedisce agli atleti di indossare in gara un doppio costume e che ha portato alla cancellazione del record del mondo stabilito ieri a Sydney sui 50 farfalla. In Australia da due mesi, dove sta completando la sua preparazione in vista della rassegna iridata, la Alshammar ha ottenuto la possibilità di partecipare come ospite ai trials, pur limitando nella presenza in acqua alle sole batterie, e ieri ha migliorato di due centesimi il suo vecchio primato mondiale portandolo a 25″44, ma è stata successivamente squalificata per la norma del doppio costume, già recepita in anticipo dalla federazione australiana.
Indossare due body, infatti, con i recenti clamorosi miglioramenti portati in acqua dai costumi di nuova generazione, consentirebbe ai nuotatori di contare su di una maggiore facilità di galleggiamento. “Io credo che un costume intimo sia un costume intimo”, ha detto la Alshammar ad una televisione australiana, spiegando di avere indossato sotto il suo body da gara un costume intero convenzionale. “Mi sembra sessista una regola che dice che è permesso coprire con un costume a slip convenzionale le parti intime sotto al body da gara e che contestualmente impedisce alla donne di coprire altre parti intime. Io dico solo che un costume tradizionale serve a coprire le parti intime del corpo ed un costume intero copre tutte le parti intime del corpo di una donna. E credo proprio che questo ora non sarà più possibile”.
CAW
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