«Non è possibile che ogni cambio di appalto serva per fare uno smaltimento del personale»: il dissenso espresso da Pietro De Carlo, della Filt-Cgil esprime il sentimento di tutto il sindacato che dopo l’ennesimo incontro per la vicenda Mle lunedì ha deciso di rompere le trattative arrivando ad una manifestazione spontanea che ha portato al blocco per un’ora dell’entrata Cargo di Malpensa.
Motivo: il passaggio non indolore della nuova cooperativa a cui Mle, che tra Malpensa e Linate occupa 215 persone, si affiderà per movimentare le merci nel suo magazzino di cargo city. Un nuovo passaggio che arriva da un precedente cambiamento un solo anno fa, e ancora da quello di due anni fa.
Tutti con lo stesso risultato: con l’ultimo passaggio di appalto erano stati messi in cassa 52 lavoratori, 12 dei quali reintegrati dal giudice, e solo a luglio è scattata la mobilità per i 40 rimasti fuori un anno fa. Ora con il passaggio dal primo di luglio, dalla cooperativa Med alla cooperativa Coros a.r. arriveranno altri tagli: «L’azienda, nonostante la nostra richiesta di assumere tutto il personale nel momento del subentro della nuova cooperativa, ha espresso la volontà di lasciare a casa 15 persone e di assumere altre 14 a tempo determinato, modificando così le loro condizioni contrattuali e rendendo queste 14 persone assolutamente precarie» racconta De Carlo
Non è tutto: «Stiamo rivedendo il solito film riproposto ad ogni avvicendamento delle cooperative – sottolinea De Carlo – ma questa volta è stato fatto un attacco ai diritti e alla dignità dei lavoratori perché si sono spinti oltre, dicendo che non verranno riconosciuti i primi tre giorni di malattia e che verrà tolta la mezz’ora di pausa prevista». A questo punto il sindacato si è alzato dal tavolo dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi in Assologistica a Milano, racconta Renzo Canavesi (Cub) «la situazione non è assolutamente definitiva, perché per noi è inaccettabile». Ieri intanto per tutto il giorno sono andate avanti le assemblee con i lavoratori per spiegare loro la situazione e quello che succederà a partire da domani, quando subentrerà la nuova cooperativa.
«Quello che noi chiediamo – aggiunge De Carlo – è che almeno la Mle si sieda direttamente al tavolo delle trattative». In questi giorni portate avanti dal consorzio Logitec: «Noi aspettiamo ancora di incontrarci – sottolinea il sindacalista della Filt – e ci auguriamo che tornino indietro, garantendo i livelli occupazionali, perché il lavoro all’area cargo c’è e gli ulteriori tagli prospettati non sono giustificabili».
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