Napoli, 2 nov. (Apcom) – Nonostante le rassicurazioni, a Napoli inizia a serpeggiare la preoccupazione in seguito agli otto decessi dovuti al contagio del virus A/H1N1. Gli ospedali, soprattutto il Cotugno e il Santobono, sono stati presi ‘d’assalto’ da persone di tutte le età che chiedono di essere visitate e soprattutto sottoposte ad analisi specifiche. Presso il nosocomio partenopeo, specializzato in malattie infettive, continua il via vai di pazienti che presentano sintomi influenzali. Da fine aprile fino ad oggi, presso il Cotugno, sono stati eseguiti 1.814 tamponi per verificare il contagio, di questi 852 sono risultati positivi. Il picco, fino a questo momento, si è registrato nello scorso mese di ottobre, quando i tamponi eseguiti sono stati mille.
Attualmente presso la rianimazione del nosocomio napoletano sono ricoverate cinque persone contagiate dalla cosiddetta nuova influenza. Quattro i casi in prognosi riservata per i quali è necessaria la ventilazione assistita. Per uno dei cinque degenti, però, i medici nutrono speranze di guarigione.
Agitazione anche presso il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Santobono. Attualmente i bambini ricoverati sono dodici, ma tra sabato sera e oggi si è registrato un accesso ogni sei minuti. La percentuale così alta si è registrata molto probabilmente anche in seguito al decesso della piccola Emiliana D’Auria, la bimba di 11 anni deceduta proprio sabato 30. La scorsa notte sono stati sei i ricoveri sospetti, ma nessuno di loro è risultato un caso grave. Per il 90% dei casi, infatti, in questo periodo si è trattato di bambini con febbre alta a causa del cambio di stagione. Da settembre sino ad oggi sono stati ricoverati poco più di trenta bambini che avevano contratto il virus. Per tutti il decorso ospedaliero è stato normale, senza particolari conseguenze. L’unico caso finito tragicamente è quello della bimba di Pompei.
Psc/Lux
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