È stata approvata all’unanimità la legge regionale che recepisce la normativa europea in materia di valutazione dell’impatto ambientale dei piani cave.
Una legge che riguarda direttamente la collina Tre Scali di Cantello, da anni al centro di un’aspra battaglia che vede l’Italinerti dell’imprenditore varesino opposta a vari comitati di cittadini e ambientalisti.
Nei giorni scorsi, l’approvazione di questa norma è stata attaccata da ogni parte: la parte più attiva dei comitati ha parlato di «lentezza sospetta» della Regione nell’approvarla, mentre Nidoli ha parlato di «doppia casualità: arriva a pochi giorni dalla conclusione dei nostri adempimenti, ma anche a ridosso delle elezioni provinciali».
La legge, infatti, prevede la sospensione per un anno dell’efficacia dei piani cave provinciali per i quali si deve portare a termine la procedura di Vas (valutazione ambientale strategica), chiesta da una direttiva dell’Unione Europea.
E la Cava Nidoli è uno dei casi, insieme ad altre cave in provincia di Sondrio e Pavia, che rischia di subire lo stop imposto dalle cautele ambientali volute dall’Europa. In caso di lavori già avviati da parte dei cavatori, la Vas potrà imporre modifiche per tutelare eventuali criticità ambientali. Dove invece non è ancora iniziato lo scavo, l’iter viene sospeso per un anno, il tempo necessario a fare tutte le verifiche ambientali imposte da Bruxelles.
Il motivo della sospensione è anche evitare di incorrere in una procedura di infrazione europea e superare anche un caso con l’Ue già aperto per un piano cave, quello appunto della provincia di Varese.
L’assessore lombardo all’Ambienteha spiegato nel suo intervento che anche il termine di 12 mesi della sospensione è stato «concordato con l’Ue al fine di evitare infrazioni», quindi possibili sanzioni.
Relatore in aula del provvedimento è stato il presidente della commissione consiliare Ambiente, : varesino ed ex assessore provinciale alla partita, conosce bene il caso della cava Nidoli.
Ma respinge le accuse ai mittenti: «Da una parte non si può certo dire che ci sia stata lentezza – afferma Marsico – visto che tra l’approvazione in commissione e quella del consiglio, entrambe all’unanimità, sono passate 72 ore. Dall’altra, non si può nemmeno parlare di provvedimento contro una persona specifica: qui si tratta di salvaguardare l’ambiente, quindi la salute dei cittadini».
© riproduzione riservata