Lavoratori “abusivi” in tribunale? Scatta l’esposto delle Rsu e la procura di Brescia avvia un indagine. Un nuovo terremoto per il palazzo di giustizia di Varese dopo lo scandalo collegato all’arresto dell’ex coordinatore dei giudici di pace accusato dalla stessa procura di Brescia di molestie sessuali, abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato.
La nuova tegola riguarda invece il presunto utilizzo in sede di cancelleria di dipendenti di società private convenzionate con il tribunale ma per lo svolgimento di tutt’altre mansioni.
L’inchiesta è al momento in fase embrionale: l’esposto presentato dai rappresentanti sindacali chiama in causa per un presunto abuso d’ufficio , attuale presidente del tribunale varesino che semplicemente commenta:«Confermo che un esposto è stato depositato. C’è un’indagine in corso quindi non posso entrare nei contenuti della denuncia per rispetto del segreto istruttorio».
A far partire le indagini sono stati gli investigatori della Digos della questura di Varese in collaborazione con i carabinieri del nucleo dell’ispettorato
del lavoro. L’ipotesi di reato per gli inquirenti sarebbe quella di abuso d’ufficio. La denuncia sarebbe stata depositata tre mesi fa all’allora procuratore facente funzione di Varese che, per competenza, ha inviato gli atti alla procura di Brescia. Che ha avviato gli accertamenti quale atto dovuto a fronte di un esposto, così come vuole la norma. La questione appare estremamente complessa.
Secondo i firmatari della denuncia, lavoratori privati, stipendiati da società private convenzionate con il tribunale, avrebbero svolto le mansioni di dipendenti ministeriali. Questo senza aver mai preso parte a un concorso pubblico, venendo pagati dalla società in carico alla quale risultano a tutti gli effetti, e trattando dati sensibili senza mai essere stati vincolati (così come avviene per i dipendenti del ministero di Giustizia) al segreto istruttorio.