Nuovo Sempione, slitta l’apertura: il tracciato definitivo pronto dopo Pasqua

Ritardi legati al maltempo e alle festività. Il passaggio dal tracciato provvisorio a quello definitivo avverrà nei prossimi giorni.

Slitta a dopo Pasqua l’attesa apertura del nuovo tracciato della Statale del Sempione tra Casorate Sempione e Gallarate. Secondo quanto previsto da un’ordinanza Anas, il cambio di viabilità doveva avvenire il 18 aprile, ma le condizioni meteo sfavorevoli e la concomitanza con le festività hanno reso necessario un rinvio di qualche giorno.

Dal cantiere spiegano che si tratta di una misura precauzionale, dettata sia dalla sicurezza stradale – il nuovo flesso richiederà una fase di adattamento per gli automobilisti – sia dalla difficoltà di intervenire in maniera tempestiva in caso di problemi durante un periodo festivo.

Attualmente il traffico scorre lungo la “Variante di transizione”, aperta a fine autunno 2023 per garantire la continuità del collegamento durante i lavori della nuova linea ferroviaria Gallarate–Malpensa Terminal 2. In vista del passaggio al tracciato definitivo, erano previste tre notti di senso unico alternato, operazioni che precederanno l’attivazione del nuovo assetto viabilistico.

Un’opera strategica nell’ambito del maxi-cantiere ferroviario

L’apertura del nuovo Sempione rappresenta un momento chiave per l’intero progetto di potenziamento ferroviario tra Gallarate e l’aeroporto di Malpensa, un cantiere di grandi proporzioni che ha già visto il completamento di gallerie e trincee.

La realizzazione del nuovo tratto stradale si è resa necessaria per spostare verso l’esterno i binari della linea Domodossola–Milano, liberando così lo spazio centrale per i due nuovi binari diretti a Malpensa. Un intervento che ha comportato anche la cancellazione del vecchio tracciato alberato della Statale, ultimo segmento “verde” sull’asse Milano–Confine svizzero.

Tra le opere connesse, figura anche il nuovo sottopasso stradale, essenziale per superare i binari di raccordo da e per l’aeroporto, completando così una trasformazione profonda dell’area sia in chiave stradale che ferroviaria.