New York, 3 set. (TMNews) – Il governo americano manda in tribunale 12 grandi banche accusate di aver mentito sulla qualità dei titoli legati ai mutui venduti all’apice della bolla immobiliare. A guidare la causa è la Federal Housing Finance Agency, l’agenzia di supervisione su Fannie Mae e Freddie Mac.
Tra i colossi indagati per avere provocato la crisi dei subprime, secondo il New York Times che cita fonti informate dei fatti, ci sono Bank of America, JPMorgan, Goldman Sachs e Deutsche Bank.
Nell’azione legale le autorità chiederanno il rimborso delle perdite pari a 30 miliardi di dollari sui titoli detenuti da Fannie e Freddie, le prime due società americane specializzate nell’emissione di mutui, nazionalizzate dal governo nel 2008 e salvate così dal fallimento dopo la crisi dei derivati basati sui mutui subprime. Ad accollarsi le perdite erano così stati i contribuenti americani. Nella causa la FHFA sosterrà che le banche che hanno venduto i titoli fondati sui mutui non avevano controllato, come le obbligava a fare la legge, la qualità di quei mutui e non avevano quindi notato che i redditi dei prestatari erano in molti casi gonfiati o falsi.
Non è la prima volta che la Federal Housing Finance Agency si occupa della crisi dei mutui spazzatura. Nel mese di luglio, aveva aperto un contenzioso con la banca svizzera Ubs, nel tentativo di recuperare 900 milioni di dollari. L’agenzia federale aveva accusato l’istituto finanziario di aver fornito informazioni false o insufficienti sulla qualità dei crediti cartolarizzati prima della crisi dei subprime.
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