«Abbiamo il diritto di sapere che cosa respiriamo»: le parole di
, residente in via Confalonieri, hanno ben espresso, l’altra sera, la preoccupazione dei cittadini per l’odore molesto che da troppo tempo invade un intero quartiere. Allarmati dall’esalazione acre, che irrita occhi e gola, centinaia di cassanesi hanno gremito la sala di via Foscolo per l’assemblea pubblica convocata dal sindaco in persona,
, deciso a risolvere una volta per tutte l’annoso problema: «Andremo fino in fondo,
costi quel che costi» ha annunciato il capo dell’esecutivo, pronto anche a «presentare esposti con richieste di risarcimento a favore dei cittadini». Per questo il numero uno della giunta conta sulla collaborazione degli abitanti della zona interessata: saranno proprio i residenti a monitorare la situazione per un’intera settimana, annotando orario, intensità e caratteristiche del miasma su un’apposita scheda di rilevamento, distribuita dal sindaco durante l’affollatissimo incontro di martedì.
I dati così raccolti serviranno a individuare con più precisione la possibile fonte della puzza, che proviene con ogni probabilità da un’attività produttiva: tant’è vero che al momento sono già monitorate cinque aziende, situate fra Cassano, Fagnano Olona e Cairate. Le segnalazioni che saranno fornite dai cassanesi potranno perciò rivelarsi utili per restringere ulteriormente il campo d’indagine: una volta compilate, le schede saranno infatti consegnate all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), alla quale Poliseno ha già chiesto un incontro tecnico, cui parteciperanno anche i rappresentanti dell’amministrazione provinciale e del Comune di Fagnano Olona, dove il quartiere Fornaci è costretto a convivere da almeno vent’anni con odori simili.
La soluzione non è facile, se si considera che già tra il 2003 e il 2004 l’allora sindaco
aveva sposato la battaglia dei residenti nella zona di via Confalonieri, invasa dalla stessa puzza che si è adesso ripresentata. Ecco perché «non si vede l’utilità di effettuare di nuovo i rilievi già eseguiti 12 anni fa, se stiamo parlando dello stesso odore, che, dopo il monitoraggio dell’Arpa, era sparito»: così ha osservato
, che aveva guidato la battaglia di allora.
In ogni caso, secondo Poliseno, qualche risultato si sta già ottenendo: «Dopo la mobilitazione di queste settimane, qualcuno sta diventando rosso e ha comunicato in municipio gli interventi che intende eseguire per eliminare possibili esalazioni». Sempre in questi giorni, hanno confermato alcuni cassanesi, «l’odore non si è sentito: che caso».