«Offesa la dignità di un bimbo» Il Pd chiede l’intervento di Renzi

«Caro Matteo, credo sia ora di porre dei limiti alla libertà di offesa da parte dei politici, in particolare alla supponenza di prendere in giro giovani e adulti affetti da limiti e difficoltà».

Con queste parole la consigliera comunale del Pd, , chiede in una lettera al premier di prendere provvedimenti nei confronti di coloro, in particolare di chi ricopre incarichi istituzionali, che offendono la dignità umana.

Ciò che ha spinto Oprandi a esprimere la propria indignazione a Renzi sono state le offese espresse sulla propria pagina Facebook dalla consigliera leghista di Castelfranco Veneto, che, oltre ad appellare e a inveire in modo “particolarmente colorito” nei confronti della neo parlamentare europea e del premier stesso, si è rivolta alla presidente della Camera, , definendola «una mongoloide».

Secondo la consigliera varesina del Pd, «tra i tanti inaccettabili insulti credo che quello di “mongoloide” faccia leva su persone di ogni età indifese e impossibilitate a rispondere alla derisione che si legge dietro questa apparente semplicistica espressione». Oprandi parla di «leghisti senza freni». «Ancora una volta, la politica leghista si esprime attraverso riferimenti villani a donne che fanno politica e a chi non veste camicia verde, corna primitive sul capo e non utilizza un grasso linguaggio volgarotto».

« Questa volta, facendo ricorso alla ignoranza del volgo, la noblesse padana è andata a scomodare anche ragazze e ragazzi affetti dalla nascita da una patologia irrimediabile, offendendo la loro dignità e la vita quotidiana delle loro famiglie». Ma l’espressione utilizzata da Beggi non ha irritato solo Oprandi: la cugina della consigliera del Pd, Laura, ha un figlio diciottenne affetto da sindrome di down.

La signora Laura non ha esitato a scrivere alla leghista spiegandole che Alessandro (questo il nome del figlio) è un ragazzo comunque sveglio, simpatico e affettuoso, nonché intelligente, come sanno esserlo i portatori di questa patologia. «La risposta è arrivata subito, colorata dal solito rosario di scuse e di “non volevo dire” etc…». Quella di Oprandi, però, non intende essere solo una lettera di indignazione: la consigliera comunale del Pd propone che vengano presi anche dei provvedimenti.

«Propongo di adottare a livello nazionale criteri e rimedi come quelli previsti nella scuola, dove è contemplata la funzione formativa della punizione, affinché un danno o un torto provocati ad altri posano diventare occasione e opportunità di recupero sociale, individuale e culturale».

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