Il silenzio e la sacralità delle montagne, il panorama perfetto per uno che sulle grandi salite ha esaltato una generazione. Con serietà, con dedizione e con tanto sudore. Perché la montagna, che è saggia maestra di vita, la conquisti solo faticando.in questi giorni è a Livigno, con la moglie Micaela e tutta la sua famiglia al completo.
E proprio stamattina alle 10, nella località alpina, il cassanese tornerà a parlare in conferenza stampa dopo oltre un mese di riposo e di famiglia. Lo scossone è stato forte, e tornare alla normalità non è una passeggiata. Da quella domenica al , da quella cronosquadre, è successo davvero di tutto. Il consulto a Pau, il tumore, la conferenza stampa, l’annuncio del ritiro, il ritorno a casa, i messaggi di conforto da tutto il mondo del ciclismo e non,
l’ansia, la paura, l’operazione al San Raffaele di Milano, l’abbraccio della sua Cassano Magnago. .
È passato più di un mese senza bicicletta da quel 15 luglio, tanto, tantissimo. Soprattutto per uno come Ivan che la bicicletta la vede come una , fin da quando era ragazzino. Quella bicicletta a cui non può mentire, che lo guarda in faccia ed è sincera, ogni giorno da più di trent’anni. Oggi Ivan Basso tornerà prima a parlare, poi a pedalare, sulle strade di Livigno. Sì, avete capito bene, Ivan Basso oggi annuncerà il suo ritorno in bicicletta. Però su questo passaggio no, non illudetevi: il due volte vincitore del Giro d’Italia , semplicemente risalirà in sella. Semmai dovesse decidere di tornare in gruppo, non lo dirà oggi. È una decisione sua, che ancora non è stata presa, non è ancora il momento. E forse, nemmeno ci tornerà in gruppo, semplicemente non lo sappiamo, e può essere che non lo sappia nemmeno lui. A 38 anni, dopo una bellissima carriera, non c’è più fretta.
Nel frattempo, prova due arrivi di tappa della Vuelta, nonostante non fosse nei suoi programmi iniziali, ma è Contador mica per nulla, non si limita all’ordinario. Ed Ivan probabilmente a stare giù dalla bicicletta non ci riesce più, gli manca pedalare, gli manca il vento in faccia e quellache chi non pedala non può capire. Quei pochi chilometri che percorrerà oggi in maglia Tinkoff Saxo per suggellare il suo ritorno in sella, saranno la sua Vuelta, attesi con tanta impazienza. Quasi fosse il primo Giro d’Italia della sua carriera. Al suo fianco, tutta la famiglia, tutti i suoi bambini, e quel che con quei capelli ricciolini sembra Ivan da bambino, ed è nato mentre suo padre festeggiava il suo primo Giro d’Italia all’Aprica, non molto lontano da Livigno. Ed ora Santiago già si diverte in bicicletta, scatta sugli strappetti di Cassano Magnago e di Livigno, senza sapere che forse quella stessa bicicletta è nel suo destino, o forse no, perché ora in testa ha il pallone.
Oggi finalmente torneremo a raccontare la storia d’amore tra un uomo ed una bicicletta. Comunque vada, è un amore che non finirà. Potrà tornare o meno alle gare, non cambia nulla. . Ed oggi ce lo godiamo di nuovo in sella. E dopo un mese così, è già la notizia più bella..