Sciopero oggi dei lavoratori di Poste Italiane con manifestazione a Milano, cui parteciperanno anche i lavoratori del settore della provincia di Varese, da dove partiranno ben tre pullman. Agitazione indetta dai sindacati Slc Cgil, Slp Cisl, Failp, Confsal e Ugl contro la privatizzazione dell’azienda e contro i continui tagli che penalizzano non solo i dipendenti ma anche i cittadini e gli utenti del servizio; una situazione di disagio ben presente anche sul nostro territorio, nel nord come nel sud della provincia di Varese,
in particolare nei paesi più piccoli. «Due settimane fa siamo stati ricevuti dal Prefetto di Varese al quale abbiamo illustrato i motivi dello sciopero e i problemi del settore che ovviamente si riversano sui cittadini e gli utenti» afferma Antonio Santacroce, responsabile Cisl Poste della provincia di Varese. I sindacati sono profondamente contrari alla privatizzazione dell’azienda che ne snaturerebbe lo spirito originario, che è anche sociale e non solo di business. Ma non è soltanto una questione di prospettiva; la carenza di personale peggiora il servizio non solo di recapito della corrispondenza ma anche agli sportelli. In diversi Comuni del Varesotto la posta non viene recapitata tutti i giorni con conseguenti e ovvi disagi per i cittadini. «Il 25 settembre – prosegue Santacroce – abbiamo firmato un accordo con Poste dove si parla di sviluppo e di investimenti nel settore della corrispondenza e del recapito che però non abbiamo ancora visto». Lo sciopero di oggi è anche contro i continui tagli operati dall’azienda. «Per quanto riguarda il servizio di recapito più di 120 zone della provincia di Varese hanno subito tagli» dichiara l’esponente della Cisl, il quale sottolinea come i portalettere «non vengano messi nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro». Altro tema sul tavolo che riguarda anche il Varesotto è quello della decisione di Poste di recapitare, in alcuni Comuni, la corrispondenza a giorni alterni. «In provincia di Varese dovevano essere solo una ventina di paesi coinvolti, ma il loro numero è superiore» denuncia Santacroce. La carenza di organico colpisce anche il servizio allo sportello. «Sul nostro territorio – spiega l’esponente della Cisl – ci sono continui distacchi giornalieri con impiegati costretti a coprire i buchi che si aprono tutti i giorni nell’Alto come nel Basso Varesotto». In Lombardia sono stati 185, tra chiusi e razionalizzati, gli uffici postali penalizzati, di cui una ventina circa in provincia di Varese. La protesta, a cui prenderanno parte anche circa duecento lavoratori del settore provenienti dal nostro territorio, avrà luogo oggi, dalle 10 alle 12, in piazza Affari a Milano, luogo non certo casuale vista la forte contrarietà dei sindacati alla privatizzazione dell’azienda. «Diciamo no alla privatizzazione che snaturerebbe la funzione sociale che Poste ha sempre avuto – conclude Santacroce – il nostro Paese non ha bisogno di un’altra banca; mettiamo in pratica gli accordi sottoscritti».