Oggi siamo tutti Neto Pereira

Cinque anni fa (7 febbraio 2010) debuttava con gol nel Varese l’immenso capitano

Anche cinque anni fa aveva nevicato nella prima settimana di febbraio e, quando la B sembrava solo un sogno impossibile da realizzare, il Varese non aveva neppure i teloni per coprire il campo del Franco Ossola. La partita che il Varese doveva giocare proprio il 7 febbraio 2010 contro il forte Benevento sarebbe saltata se una squadra di volenterosi spalatori non si fosse messa al lavoro per sgomberare il terreno dello stadio dalla neve. e volevano giocare a tutti i costi quel giorno. L’allenatore e il direttore sportivo erano concordi e determinati nel riportare in campo il prima possibile i biancorossi dopo il bruciante 0-2 di fine gennaio con il Lumezzane: per dimostrare che la caduta non era un campanello di allarme ma un episodio isolato già alle spalle.

Sannino e Sogliano avevano avuto ragione perché il Varese si era rivelato maiuscolo, nonostante lo svantaggio incassato al 7’ del secondo tempo, quando un tiro al volo di collo sinistro, calibrato da De Liguori da circa venticinque metri, aveva fatto tremare il pubblico di Masnago. Ma neppure mezz’ora più tardi il Franco Ossola aveva potuto tirare un lungo sospiro di sollievo grazie al neoacquisto , pronto a fissare il prezioso 1-1 nella sua partita d’esordio

in biancorosso. Proprio l’attaccante brasiliano, che aveva spento da un mese le 31 candeline, era stato il grande colpo del mercato di metà stagione. Sogliano si era innamorato del talento dell’Itala San Marco il 31 agosto del 2008, giorno in cui i biancorossi, ancora guidati in panchina da , si erano presentati a Gradisca d’Isonzo per la prima di campionato con i neopromossi goriziani. Sogliano aveva quindi rivolto una corte serrata alla punta, osservata personalmente al suo debutto fra i professionisti, e fatta, poi, insistentemente seguire dal team manager . Ma solo l’inizio del 2010 aveva permesso al direttore di strappare Neto Pereira all’Itala San Marco, squadra-famiglia in cui il centravanti aveva svolto un’infinita gavetta, incominciata nel 2001 e spesa per lo più fra i dilettanti, diventando l’uomo-simbolo del club, con 258 presenze e 114 gol realizzati complessivamente.

Leônidas de Sousa Neto Pereira è l’uomo simbolo del Varese proprio da quel 7 febbraio di cinque anni fa e oggi, a 36 anni, è la speranza della squadra per non perdere la B. Il mercato di gennaio non ha portato il centravanti di spessore che la piazza aspettava e, anzi, le partenze di e , hanno indebolito l’attacco, in emergenza per l’assenza di , operato di appendicite e costretto a un lungo stop. non ha dunque alternative e oggi alle ore 15 con la Pro Vercelli deve puntare per forza sul tandem offensivo composto dall’eterno Neto e dal giovane , che non si è ripreso del tutto dall’infortunio d’inizio stagione. Il tecnico è però fiducioso: «Forte sta bene e si è messo alle spalle sia il problema fisico che il blocco mentale accusato in seguito. Poi è arrivato : ha molta qualità tecnica e posso impiegarlo non solo come esterno».
La vittoria di sabato scorso a Lanciano – la prima in trasferta – ha dato morale e la squadra è serena: alla fine della rifinitura di ieri i biancorossi sono rientrati nello spogliatoio solo dopo aver realizzato insieme un bel pupazzo di neve. E Bettinelli sa che la forza morale è l’arma in più del suo Varese: «Anche i ragazzi appena arrivati sono motivati e animati dal desiderio di entrare a far parte di questo gruppo. Mi hanno fatto tutti un’ottima impressione e a ognuno di loro dico che hanno fatto la scelta giusta a venire qui». Oggi, se ci sarà l’occasione, Bettinelli impiegherà qualcuno dei nuovi che dunque potranno presentarsi al pubblico del Franco Ossola. Per la neve la curva nord resta chiusa: gli abbonati del settore e chi ha comprato in prevendita il biglietto potrà entrare nei distinti.