Bruxelles, 23 feb. (Apcom) – Nel 2009 l’estensione delle colture transgeniche, ancora una volta, è aumentata nel mondo, arrivando a coprire 134 milioni di ettari, ma è diminuita in Europa, dov’era già irrisoria (106.000 ettari) e limitata a un solo Ogm, il mais Monsanto Mon810. E’ quanto emerge dalla lettura incrociata del nuovo rapporto annuale pubblicato oggi dall’Isaaa (International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Application), un organismo di promozione degli Ogm finanziato dall’industria biotecnologica, e da due rapporti di Ong ambientaliste, Greenpeace e Friends of the Earth, da più di un decennio impegnate nella campagna contro il transgenico.
L’Isaaa, come sempre, mira a presentare la progressione delle
colture transgeniche nel mondo come un fenomeno continuo e
inarrestabile. Secondo i suoi dati, nel 2009 14 milioni di agricoltori hanno piantato 134 milioni di ettari di piante Ogm (prevalentemente mais, soia e cotone) in 25 paesi, con un aumento del 7% rispetto ai 125 milioni di ettari del 2008. La produzione, tuttavia, è concentrata in otto di questi paesi, in cui le coltivazioni transgeniche occupano più di un milione di ettari, per complessivi 131,3 milioni: Usa (64,0 milioni di ettari), Brasile (21,4 milioni), Argentina (21,3) India (8,4), Canada (8,2), Cina (3,7) Paraguay (2,2) e Sud Africa (2,1). L’Isaaa nota anche che, per la prima volta, in questa classifica il Brasile ha sorpassato l’Argentina.
Passando all’Europa, l’Isaa ammette che dal 2008 al 2009 c’è stato un calo delle coltivazioni (da 107.719 ettari in sette paesi a 94.750 in sei, di cui l’80% in Spagna); un calo dovuto, tra l’altro, alla decisione della Germania di vietare il mais Mon810. (Segue)
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