Amsterdam, 10 giu. (Apcom) – Con il 96% del voto scrutinato il partito Liberale (Vvd) di Mark Rutte è il vincitore delle elezioni politiche olandesi, con 31 seggi contro i 30 del partito Laburista guidato da Jacob Cohen; terza forza il movimento xenofobo del Partito della Libertà (Pvv) di Geert Widers, che ha ottenuto 24 deputati, il miglior risultato della sua storia.
Solo quarti i Cristiano-democratici del premier uscente Jan Peter Balkenende, che ha annunciato il suo abbandono della politica. Il risultato rende peraltro difficile forgiare una coalizione, dato che l maggioranza necessaria è di 76 seggi e esistono profonde differenze tra i vari partiti su aspetti fondamentali quali economia ed immigrazione.
Il programma liberale prevede tagli alla spesa pubblica per 20 miliardi di euro e di ridurre a zero il deficit pubblico entro il 2015, oltre a dimezzare il numero dei Ministri e innalzare l’età pensionabile dagli attuali 65 anni a 67; quello laburista
prevede l’investimento di 2 miliardi di euro nell’istruzione da
qui al 2015, l’aumento della pressione fiscale sui redditi alti e il taglio di 10 miliardi di euro della spesa pubblica.
Per quel che riguarda l’immigrazione, il Pvv vuole proibire del tutto quella proveniente dai paesi musulmani, vietare la costruzione di moschee e tassare l’utilizzo del velo islamico; al contrario, i laburisti di Cohen – ex sindaco di Amsterdam – difendono invece una politica di integrazione.
Sebbene la crisi economica sia la preoccupazione principale, l’immigrazione rimane per almeno un 10% dell’elettorato la questione fondamentale; nelle elezioni municipali del 3 marzo scorso il Pvv ha vinto ad Almere, una delle due sole città in cui si era presentato, anche se è rimasto fuori dal governo locale grazie a una coalizione fra gli altri partiti: rimane da vedere se una tattica simile verrà ripetuta anche a livello nazionale, sempre che i numeri in Parlamento lo permettano.
Mgi
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