Olgiate Olona La comunità pastorale di Olgiate si affida alla Madonna del Rosario perché alle sue famiglie non vengano mai tolti il lavoro e la casa in questo difficile periodo di crisi. Si rinnova così il voto formulato da don Ferdinando Zappa nei tragici anni del secondo conflitto mondiale per proteggere Olgiate e i suoi giovani soldati al fronte. Durante la guerra il parroco olgiatese aveva impresso parole di pace sui muri della cappella della Madonna del Rosario, realizzata nella chiesa parrocchiale dei Santi Stefano e Lorenzo dai fedeli liberati dalla Peste nel 1525, occupandosi anche del suo restauro: alla fine della guerra decretò la Festa del Rosario, che dal 1945 si celebra tutti gli anni la seconda domenica di ottobre.
Il prossimo weekend la comunità olgiatese non mancherà di rinnovare la sua devozione alla Madonna chiedendo una nuova intercessione: «Accenderemo una lampada votiva davanti alla cappella restaurata nuovamente nel 2008 – ha annunciato l’attuale parroco, don Sergio Perego – Questo lume rimarrà acceso fino alla fine della crisi economica per chiedere alla Madonna del Rosario che alle famiglie olgiatesi non manchino lavoro, casa, salute, timore di Dio e concordia. Stiamo attraversando un momento difficile, le famiglie in difficoltà sono molte anche a Olgiate e questa lampada terrà accesa la preghiera e la speranza».
Sabato sera sarà anche l’occasione per presentare la nuova opera divulgativa dello scrittore olgiatese Alberto Colombo, «Due pastori e un gregge, a Olgiate Olona nel tempo della tragedia», che racconta gli anni del secondo conflitto mondiale alla luce degli scritti, documenti inediti, dei parroci don Lorenzo Cazzani e don Ferdinando Zappa. Il volume, dedicato ai 29 caduti olgiatesi della seconda guerra mondiale, ripercorre la memoria di un paese ferito attraverso la storia di due preti carismatici e coraggiosi: se infatti don Lorenzo Cazzani (a Olgiate dal 1940 al 1942) coprì
dal regime e dalle leggi razziali alcuni giovani ebrei, don Ferdinando Zappa (a Olgiate dal 1941 al 1953) «evitò inutili spargimenti di sangue» nel giorno della Liberazione agevolando la resa dei tedeschi. Quest’ultimo parroco cercò anche di tenere a bada un “gregge allo sbando” a causa della guerra: fu accusato addirittura dal Ministero degli Interni di tenere «legate le signorine», che correvano dietro ai soldati «come se fosse arrivata la Mecca», destituì il ballo, cercò di riportare l’ordine richiamando alla preghiera e provò sulla sua pelle la sofferenza. «Alla fine di questo volume – commenta don Sergio – si ha lo spaccato di una gioventù olgiatese che affronta dignitosamente la guerra dando prova di disciplina e resistenza, e di mamme e spose che “avvinghiate alla fede” hanno vissuto da protagoniste questo tragico momento».
Tutti gli introiti del libro saranno devoluti alla parrocchia. Il volume sarà presentato dall’autore sabato sera alle 21 nella parrocchia olgiatese dopo il concerto d’organo. Domenica seguirà la messa solenne alle 11 e la processione con partenza alle 15.30. Infine alle 21 grande festa d’accoglienza per il nuovo diacono.
Valeria Arini
f.artina
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