Olgiate, un corto circuito distrugge la "Euroricami"

Olgiate Olona Prima un piccolo boato, poi uno scoppio e le fiamme hanno raggiunto il tetto del ricamificio «Euroricami» di via Sant’Agostino, a pochi metri dal centro di Olgiate Olona. Alle 17 di ieri pomeriggio l’affittuario dello stabile era nella cucina, ricavata nell’azienda a gestione familiare dove vive e porta avanti la sua attività, quando si è accorto del primo scoppio al secondo piano.

L’uomo ha cercato di spegnere le fiamme con gli estintori, ma ogni tentativo è stato vano. L’incendio ha iniziato ad intaccare le stoffe, fino a fuoriuscire dalla copertura e a fare scoppiare i vetri dell’edificio. Le fiamme sono arrivate fino al deposito limitrofo dell’acciaieria «Pressmatic» di via San Michele ad Olgiate, la stessa azienda che affitta il capannone alla «Euroricami». Al momento dello scoppio nessuno era al lavoro e, fortunatamente, non ci sono stati feriti. Il proprietario del ricamificio è

uscito sulla strada illeso e ha chiamato i soccorsi. Tanta la paura tra i residenti nel vicinato che hanno assistito alla scena: «Sono passata davanti alla casa alle 17 ed era tutto normale – spiega una donna residente nella zona – cinque minuti dopo le fiamme avevano oltrepassato il tetto di almeno due metri, non avevo mai visto un incendio di tale portata in questa zona».

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Busto, arrivati sul posto con due mezzi rinforzati da altri tre auto botti accorse da Varese. I pompieri hanno isolato immediatamente le fiamme per evitare che potessero intaccare le altre aziende presenti lungo la stessa strada. Poi è iniziata l’estenuante lotta contro le fiamme: alle 19.30 i 12 vigili del fuoco erano ancora impegnati a spegnere gli ultimi focolai e a tenere la situazione sotto controllo.
Del ricamificio (250 metri quadrati) non si è salvato quasi nulla: i locali interni sono andati distrutti e oltre metà della copertura è stata devastata dalle fiamme. «Euroricami» era attiva da una ventina d’anni. L’uomo faceva andare avanti l’intera struttura con il solo aiuto della moglie e di un aiutante. Aver visto andare in fumo le fatiche di due decenni è stata una vera tragedia.
Sul luogo dell’incendio è arrivato anche il titolare della «Pressmatic» il cui deposito, che conteneva materiale in acciaio pari a duemila tonnellate, ha subìto ingenti danni. L’acciaieria produce materiali per l’edilizia: «Gran parte del materiale è stato bagnato e se riusciremo a portarlo all’esterno potremo, forse, salvarlo – spiega l’imprenditore – il danno è piuttosto notevole anche se l’intervento è stato tempestivo». La copertura del deposito, 250 metri quadrati di stabile, è stato intaccato per il 25 per cento. Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri di Castellanza, di Busto Arsizio e la polizia locale di Olgiate. Al momento le forze dell’ordine escludono l’ipotesi dolosa: «Il ricamificio conteneva materiale altamente infiammabile – spiegano – con ogni probabilità si è trattato di un corto circuito o di un’accensione accidentale, poi le fiamme, anche grazie al vento, si sono dilagate velocemente». Oggi il sindaco di Olgiate emetterà l’ordinanza di inagibilità dello stabile.
Valeria Arini

f.artina

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