BIANDRONNO In nome della sicurezza rischiano di scomparire i «Tigli della Memoria», pronti a essere abbattuti per fare spazio a un nuovo marciapiede “salva pedoni” che collega la chiesa al marciapiede. In realtà la decisione definitiva non sarebbe stata ancora presa dall’amministrazione comunale, ma la sola ipotesi ha già scatenato la reazione dei cittadini che hanno sottoscritto, già oltre 150, una petizione per modificare il progetto.
I promotori dell’iniziativa intendono, infatti, difendere la storia salvaguardando i 27 tigli simbolo di 27 Caduti biandronnesi della Prima Guerra Mondiale.
La questione era stata già sollevata dal consigliere di opposizione Sandra Scorletti. Uno dei più combattivi oppositori al progetto è l’ex consigliere di minoranza, Pietro Parola: «Su ogni pianta – ricorda Parola – era fissata una targhetta che indicava il nome di un caduto nella Prima Guerra Mondiale. Oggi gli alberi rimasti sono 27 e sono in ottimo stato vegetativo. Le targhette non ci sono più, ma la storia esiste e non può essere cancellata da un’amministrazione superficiale e distratta. Infatti non si capisce perché abbia presentato questo progetto così deturpante della bellezza del luogo e offensivo alla memoria dei nostri nonni». Centocinquanta cittadini di Biandronno hanno aderito alla campagna “salva memoria” promossa negli ultimi giorni in paese.
Non solo, la preoccupazione di Parola va oltre: «La realizzazione del marciapiede – dice – comporta la demolizione di una piccola grotta di sasso, realizzata negli anni Novanta dedicata alla “Madonna della Gioia” realizzata dai alcuni volontari della parrocchia. In un Consiglio Comunale il Consigliere Scorletti si era opposta facendo presente che realizzare il marciapiede in quel tratto non risolve i problemi di sicurezza per recarsi al cimitero. Sarebbe meglio, come aveva spiegato la Scorletti, destinare quella somma al tracciato alternativo, peraltro già previsto nel programma elettorale anche della maggioranza. Un percorso pedonale che partendo da piazza Cavour raggiunga il cimitero attraverso il campo sportivo e l’ex lavatoio».
Se ne parlerà più diffusamente durante il prossimo consiglio comunale, ma intanto il sindaco Antonio Calabretta, smorzando i toni della contesa, ha già chiarito che nulla è stato deciso sulla sorte delle piante: «Il progetto – spiega – ancora non l’ho visto, forse loro hanno la palla di cristallo. In questo momento non sappiamo ancora cosa fare. L’amministrazione è riflessiva e attenta e prima di qualunque valutazione considera i pro e i contro. Ancora non è stato deciso nulla, neppure il taglio dei tigli che sarebbe l’estrema ratio. A questo punto però è necessario che anche loro facciano un po’ di chiarezza e che si assumano le proprie responsabilità. Se alla fine dovessimo tagliare le piante sarebbe solo per una questione di sicurezza per i pedoni che si trovano a percorrere quelle strada».
b.melazzini
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