Una chitarra nell’Italia dell’Ottocento rappresentava, per chiunque, un semplice passatempo casalingo. Ma non per Mauro Giuliani, il virtuoso al quale Marco Mustardino (che si esibirà ad una sei corde originale del XIX secolo) e il soprano Francesca Lombardi Mazzulli dedicheranno il concerto di sabato 26, alle 20.30, nella chiesa di S. Alessandro (ingresso libero) per la rassegna “Echi nei secoli”.
Un autore, Giuliani, che al grande pubblico serba ancora tante sorprese e che il duo presenta nella soppesata produzione di brani per chitarra e voce dei “Sechs Lieder” op. 89. Lavori che si accompagnano, a volte, alle “Sei cavatine” op. 39 e alle “Sei ariette di Metastasio” op. 95. Giuliani, che dall’imperatrice Maria Luisa (seconda moglie di Napoleone Bonaparte) ricevette il titolo “Il Cavaliere del Giglio”, è un punto di riferimento per chiunque faccia della chitarra la sua ragione di vita. Proprio come Mustardino: diplomato al Verdi di Milano, masterclass con Emanuele Segre, debutto tra Lombardia, Principato di Monaco e Svizzera e solista di interesse per chi segue la filologia e la prassi esecutiva storica.
Coinvolto anche in progetti nei quali la musica si lega alla pittura, scultura, fotografia e gastronomia, Mustardino non dimentica l’impegno in sala di incisione e nel campo musicologico: da Giuliani a Luigi Legnani. Dunque, non manca la conoscenza e la pratica. Qualità importanti nell’approfondimento di questo compositore italiano che nel 1802 si trasferisce a Vienna, regala alla chitarra una fama inaspettata e raccoglie la stima di Beethoven, Rossini, Moscheles.
A tal punto da essere ribattezzato “Paganini della chitarra”.
È qui, con questa tecnica strepitosa e cantabile, che la Mazzulli si troverà a dover fare i conti. Voce formata sotto la guida di Mirella Freni e al fianco di Luciano Pavarotti e Manuela Custer, Francesca vince al London Haendel Singing Competition di Londra affrontando un percorso artistico che da Mozart la porta a Pergolesi, Purcell, Monteverdi, Cavalli. Musica antica, pre-barocco, classica: in questo ventaglio di sfumature risiede la bellezza della voce della Lombardi. Che, a questo punto, ben si sposa alle volate generose – ma anche gentili – di un Giuliani che si lascia ascoltare con gran piacere.
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