Bruxelles, 7 apr. (Apcom) – La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato oggi l’Italia a pagare 8.000 euro ciascuno per danno morale all’ex segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, attualmente eurodeputato del Pd, e alla stessa Cgil, più altri 8.000 euro per le spese legali, per aver bloccato le querele contro l’avvocato e parlamentare Carlo Taormina, che nel 2002 aveva accusato il sindacato e il suo leader di aver creato “le condizioni favorevoli” all’assassinio di Marco Biagi da parte delle Brigate rosse.
Taormina aveva affermato anche, in un’intervista ad una agenzia di stampa, che “gli assassini di Biagi si proponevano come braccio armato di Cofferati e dei comunisti”, ma aveva ottenuto l’immunità parlamentare per le sue affermazioni, bloccando così le querele del leader della Cgil e dello stesso sindacato, che erano immediatamente scattate contro di lui.
La concessione dell’immunità parlamentare al querelato era stata anche impugnata dal Tribunale di Roma di fronte alla Corte Costituzionale, ma quest’ultima, nel novembre 2007, aveva dichiarato il ricorso irricevibile.
Ora la Corte di Strasburgo (a cui i ricorrenti si erano rivolti il 30 novembre 2007) giudica che “concedendo l’immunità parlamentare al signor Taormina, e paralizzando così l’azione dei ricorrenti (Cofferati e la Cgil, ndr) per tutelare la loro reputazione, le autorità non hanno rispettato un giusto equilibrio fra le esigenze dell’interesse generale della comunità (riconosciute dalle garanzie parlamentari, ndr) e gli imperativi di salvaguardia dei diritti fondamentali dell’individuo”. In particolare, secondo la Corte, è stato violato l’articolo 6, paragrafo 1 della Covenzione europea dei diritti dell’uomo (diritto a un equo processo). Il verdetto è stato approvato con una maggioranza di cinque giudici su sette.
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