Omicidio mani mozzate La verità dal luminol

VARESE Una nuova puntata nell’inchiesta per l’omicidio di Carla Molinari: ieri mattina a Varese è stato eseguito l’incidente probatorio sulla macchina di Giuseppe Piccolomo (sotto sequestro da quando l’uomo è stato arrestato), custodita nel garage della questura.
È qui che il perito nominato dal tribunale, Carlo Robino, ha effettuato le operazioni richieste dall’incarico. Vi hanno assistito personale della squadra mobile cui è assegnata l’indagine, nonché l’avvocato di Piccolomo, Simona Bettiati. Con l’ausilio del luminol, sostanza chimica che evidenzia la presenza del ferro,

l’esperto ha eseguito numerosi prelievi di materiale dall’abitacolo della vettura.
Li analizzerà nei prossimi giorni, ed entro il 10 luglio depositerà i risultati della perizia. Anche quelli sul coltello trovato in un cassonetto a pochi metri dalla casa di Carla Molinari (in via Dante 23 a Cocquio Trevisago) e riconosciuto dalle figlie di primo letto di Piccolomo come appartenente al padre; come quelli sulla scatola di guanti in lattice con un alone sospetto e una felpa bianca recuperati sempre dalla Mobile in casa Piccolomo, a Ispra. Robino sta già lavorando su altri reperti: tre coltelli trovati e sequestrati nell’abitazione di Piccolomo, più una ventina fra peli e capelli e altro materiale organico recuperato nei sifoni, tutti rinvenuti nell’abitazione della vittima.
Il perito, che opera nell’équipe del professor Carlo Torri al laboratorio di Scienze criminalistiche di Torino, vanta già una certa esperienza in casi di grande rilievo sulle cronache nazionali: ha già operato a Garlasco, per il caso di Chiara Poggi, come consulente del giudice per le indagini preliminari. E a Cogne, come perito della famiglia Franzoni.

e.marletta

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