Teramo, 19 ago. (TMNews) – L’indagine sull’omicidio di Melania
Rea è stata condotta con “metodo sospettocentrico” nei confronti
di Salvatore Parolisi. A dirlo è Nicodemo Gentile, uno dei due
difensori del caporal maggiore dell’Esercito accusato
dell’omicidio della moglie. Nella memoria difensiva che verrà presentata lunedì al Tribunale del riesame dell’Aquila ci sarà “una lettura analitica di tutti gli indizi alla base della custodia cautelare” nei confronti del militare, continua l’avvocato.
Nel lavoro dei due difensori “sono state rivisitate tutte le testimonianze, e messi in evidenza i dati oscuri dell’indagine, soprattutto – continua Gentile – per ciò che riguarda i tabulati telefonici, i Dna rinvenuti e i capelli per evidenziare che tanto si deve ancora fare”. I dati raccolti dagli inquirenti, afferma il legale, sarebbero stati forzatamente piegati per accusare Parolisi, “ma potrebbero esser letti anche in chiave di una sua innocenza”. “C’è materia per vendere cara la pelle – prosegue Gentile – e ci sono ancora situazioni che devono essere approfondite”.
AquXap/Sar
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