Ascoli Piceno, 23 lug. (TMNews) – Salvatore Parolisi, in carcere
con l’accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea, viene ritratto dagli investigatori, nell’informativa di reato riepilogativa dell’attività di indagine, come un soggetto dalla “personalità camaleontica” e “naturalmente incline alla mistificazione del reale ed alla menzogna, portatore di una linea di condotta apparentemente inspiegabile, data anche la drammaticità della vicenda, se non con la necessità di dover evitare il manifestarsi di una realtà ben diversa da quella da lui rappresentata e, nella sostanza, connessa ad un potenziale movente per la morte della moglie, a lui riconducibile”.
Dalle indagini tecniche , intecettazioni soprattutto, emerge infatti, anche dopo la morte della moglie, la sua vera e propria ossessione per l’affaire Ludovica, e il suo terrore che la scoperta della loro relazione lo incastrasse; tanto che i carabinieri rilevano “L’enorme sproporzione tra gli interessi in gioco da tutelare, ovvero l’assicurazione alla giustizia del/degli autori dell’efferato delitto della propria moglie, giovane madre di una bambina di 18 mesi, e la tutela della privacy relativamente ad una relazione extraconiugale, che per altro si è tentato maldestramente di derubricare a storia di poco conto se non ad “amicizia”.
Ad esempio, in una telefonata, l’8 maggio, Parolisi chiamava Ludovica da una cabina telefonica a Marigliano, “al chiaro scopo di poter percepire i contenuti della sua audizione del giorno prima”, spiegano gli investigatori, ecco il contenuto: “Salvatore:- perche’ e’ inutile, e’ inutile, sentono questa conversazione chissa’ che cazzo pensano, che io stia facendo complotto, io non devo far complotto con nessuno…Capisci…”. E ancora: “Salvatore:- ho capito, ho sbagliato io, ok io ti ho preso in giro, ti ho preso in giro avro’ modo comunque di parlarti a quattrocchi, e di dirci tutte quelle cose, …Ok…” E più oltre prosegue “lo so, lo so, non ti preoccupare, non ti preoccupare, non ti preoccupare ok…Poi quando uscira’ tutta fuori la verita’…Quando uscira’ tutta fuori la verita’…Sapranno che non sono stato io… A te piu’ nessuno ti chiedera’ niente, come neanche a me, capito…?”.
Nonostante la sua ossessione, e le bugie “Tuttavia Parolisi, in talune circostanze, provava anche a manifestarsi collaborativo, cercando di indirizzare le indagini per l’omicidio della moglie nella giusta direzione”, sottolineano gli investigatori. Che ne elencano le occasioni e i possibili sospetti indicati dall’uomo.
Gtu
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